La nascita di un figlio è un’indubbia gioia per tutti, ma ridisegna gli equilibri in famiglia. A cominciare dal rapporto con il partner, che spesso si sente messo in secondo piano dalla compagna, intenta ad accudire solo il neonato, per continuare con quello altrettanto delicato con i parenti stretti. Nonni in primis.
L’euforia del primo nipotino porta spesso a metter da parte quel riguardo e discrezione verso la coppia di neo-genitori, che invece bisognerebbe cercare di mantenere. Proprio per dar loro la possibilità di adattarsi ai nuovi ritmi, non sempre facili, e di costruire la nuova identità di nucleo familiare.
Alzi la mano, care lettrici, a chi di voi non è capitata una suocera invadente che con al scusa del “devo farti vedere l’ultimo completino che ho comprato per il bambino” non si piantava in casa vostra per tutto il pomeriggio, tallonandovi nel giro quotidiano al parco con la carrozzina?
Il problema poi si acuisce se la neo-mamma lavora, e deve scegliere tra il nido o l’aiuto dei nonni. Il “Ma te lo teniamo noi, cara” è un invito che spesso non si può rifiutare, anche perché si pensa che un familiare sia sempre meglio di uno sconosciuto, ma una volta imboccata questa strada bisogna saper mettere da parte gelosia ed orgoglio ed accettare di non essere più l’unica autorità indiscussa nel gestire i figli.
E non è così facile come sembra, anche perché se a tenere il piccolo è vostra madre è un conto, ma se di mezzo c’è la suocera, apriti cielo! Tutto si complica, e ne risente anche il rapporto con il marito, preso tra l’incudine e il martello. Ne parliamo su Confidenze in edicola questa settimana nella storia vera di Patrizia “Tutto è cambiato” raccolta da Giovanna Brunitto. Gli ingredienti ci sono tutti, una giovane coppia alle prese con l’arrivo del primo figlio e i cambiamenti di abitudini: niente più viaggetti a due, ma notti insonni e giornate in cui sembra di girare a vuoto e l’impressione di aver perso la magia iniziale del matrimonio e della vita a due.
Se a ciò si aggiunge un marito un po’ mammone per cui ogni occasione è buona per andare a cena da mammà “così tu non ti stanchi…” e una suocera che non vede l’ora di criticare l’operato della neo mamma, ecco fatto. La bomba a orologeria è stata innescata. Come risolvere tensioni e malumori, evitando di mandare a gambe all’aria un matrimonio? Leggete i consigli della nostra psicologa.
Io di suggerimenti da darvi non ne ho, ma come tante, anch’io ho avuto a che fare con una suocera “molto presente” almeno nei primi anni di vita di mio figlio.
Confesso che ho sbuffato, che mi sono morsa la lingua ogni volta che arrivava con un cappellino o un vestitino che doveva piacere per forza, ogni volta che spingeva lei la carrozzina al posto mio, che presenziava troneggiando alle feste con gli amichetti, ma a distanza di anni, oggi che la vedo persa nei meandri dell’Alzheimer, ricordo con tenerezza quelle sue attenzioni, forse retaggio di una generazione abituata a crescere con i nonni in casa, tutti insieme, senza separazioni tra nuclei familiari. E un po’ confesso, tutto questo mi manca.
Oggi non è più così e bisogna tutti imparare a rispettare il proprio ruolo. Chi è stato mamma a suo tempo e oggi è nonna, dovrebbe pensare che effetto le avrebbe fatto avere la suocera in casa pronta a criticare o a imporre le tende da appendere nella stanza del nipotino. Mentre chi è neo-mamma oggi, sappia che per un bambino il rapporto con i nonni è una ricchezza da costruire giorno per giorno, un ricordo da preservare che lo accompagnerà per tutta la vita. E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti.
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