Cosa c’è di vero nel consiglio Moglie e buoi dei paesi tuoi? Ve lo chiedo perché su Confidenze in edicola adesso trovate un articolo, Così diversi, così vicini, in cui coppie eterogenee raccontano la loro felicità, nonostante siano formate da persone etnicamente, culturalmente e caratterialmente lontane anni luce.
Per quel che mi riguarda, penso che l’adagio più giusto sia Tra moglie e marito, non mettere il dito. Perché alla fine noto gente che apparentemente non avrebbe nulla da spartire, appagata al 100% dalla propria vita sentimentale. E altra che sembrerebbe avere tutte le carte in regola per stare da dio con la dolce metà, e invece passa il tempo a scannarsi.
Questa, secondo me, è la prova lampante del fatto che colore della pelle, credo religioso e qualsiasi altra differenza siano dettagli irrilevanti. E mi convince sempre di più del fatto che ciò che davvero conta per amarsi sul serio sia essere fatti della stessa pasta.
Il che vuol dire avere gusti simili, puntare a obiettivi comuni e, soprattutto, affrontare la vita con il medesimo spirito.
In altre parole, il segreto è possedere qualcosa di profondamente simbiotico dentro di sé, che rende sempre e comunque alleati. Un qualcosa che magari sfugge al resto del mondo (ecco perché non conviene mettere il dito). Ma che per gli interessati è un cemento così tenace da unirli al di là di qualsiasi esteriorità e avversità.
Sono talmente convinta di quello che scrivo che difficilmente mi sentirete criticare una coppia mista, gay, caratterizzata da un’immensa differenza d’età o comunque fuori dai soliti standard.
Eppure , sappiate che non credo alla cecità dell’amore. Infatti, sono sicura che quando scatta non è mai un caso.
Qualcuno attribuisce il momento magico alla chimica. Ma a mio parere non è sempre così.
Perché c’è un abisso tra un veloce beep che segnala un’attrazione, appunto, chimica. Ben altra cosa è un suono prolungato e intenso. Se si ha la fortuna di sentirlo, non ci sono storie: non si tratta del desiderio di un’avventura, ma del preludio di un grande amore. Già registrato da cuore e cervello.
Quindi, ecco che donne e uomini Così diversi, possono ritrovarsi così vicini. Anche se una è nata in Norvegia e l’altro a Città del Capo. Se sono cresciuti in disparità economiche e hanno seguito percorsi di studi agli antipodi.
Insomma, le barriere alla felicità di coppia non sono la religione, le famiglie ostili, i caratteri opposti, ma l’assenza dell’educazione. Alla quale non do il significato dello stare seduti bene a tavola (che comunque non guasta), ma a ciò che davvero il vocabolo vuole dire: condivisione dei principi morali e intellettuali, in accordo con l’individuo al fianco.
Una volta che quella condivisione è assodata, l’amore non può fare altro che trionfare! Un augurio che faccio a tutti. Single e accasati. Bianchi, neri, gialli. Omo ed eterosessuali.
Ultimi commenti