Figli adolescenti? Un incubo

Cuore
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Saranno anche sangue del proprio sangue. Ma quando sono adolescenti, i figli sono davvero difficili da sopportare. Per fortuna, però, quell'età poi passa

Il rischio è il mio mestiere, quindi mi armo di coraggio e faccio una dichiarazione forte. In tutto il disastro del lockdown del marzo 2020, c’è una cosa che mi è andata alla grandissima: non averlo affrontato con i figli adolescenti in casa, nonostante non abbia parole per esprimere il bene pazzo che voglio ai miei due adorati cucciolotti.

Come ogni mamma che si rispetti, ho iniziato ad amarli mentre erano ancora nella pancia. Ho letteralmente perso la testa quando sono nati. E il bene indiscusso che ho sempre provato per loro è cresciuto di giorno in giorno in modo esponenziale. Con una “piccola interruzione” durante il periodo in cui frequentavano il liceo.

In realtà, ero stata avvisata da chi ci era già passata e mi diceva che in quell’età i morbidi batuffoli che pendono dalla tue labbra di colpo cambiano. Per trasformarsi in esseri spesso ostili, desiderosi di non averti fra i piedi e pronti allo scontro feroce.

Ingenua e illusa, pensavo che tensioni e litigi in casa mia non sarebbero mai entrati. Ma mi sbagliavo nel modo più assoluto. Tant’è che all’improvviso (esattamente come mi era stato annunciato) anch’io mi sono ritrovata circondata da due piccole belve che si sentivano grandi.

Il vero problema, poi, era che spesso non sapevo come comportarmi. Votata al permissivismo che era stato riservato a me da ragazzina, a volte mi dicevo che forse conveniva cambiare atteggiamento. Mentre altre proseguivo nella convinzione che fosse giusto lasciarli autonomi. Così, vivevo in un continuo ondivagare di emozioni. E di notte, sveglia come un grillo, escogitavo tattiche per lasciarli crescere come volevano, offrendo loro tanti spunti per una gioiosa convivenza tra il fisiologico bisogno di staccarsi dai genitori e il buonumore dell’intera famiglia.

L’impresa ciclopica non sempre ha dato i risultati sperati. Ed ecco il motivo per cui segnalo a tutti colori che vivono questo difficilissimo periodo di leggere l’articolo Adolescenti, istruzioni per l’uso, su Confidenze in edicola adesso.

Io l’ho fatto, anche se l’argomento (per fortuna) non mi riguarda più (avendo un anno di differenza, i miei figli sono stati nell’età critica insieme). Eppure, mi ha riportato alla mente quanto la fase di crescita dei ragazzi corrisponda con la vita terrificante dei poveri genitori con velleità moderne. Cioè, decisi a essere amici della prole. E autorevoli senza la minima intenzione di sferrare un briciolo di autorità.

La scelta, comune a molti, comporta molta sofferenza e una fatica assurda. Ma alla fine credo possa comunque rivelarsi vincente. Nel nostro caso, per esempio, piano piano ha trasformato i forti dissidi in deboli tensioni. E poi in divertenti ricordi, visto che il tempo cancella le memorie più brutte.

Infatti, ora che i miei figli sono ormai ultra trentenni, passiamo qualche serata ridendo su tappe pesantissime del passato. Con loro che mi prendono in giro per quanto mi preoccupassi di cose che non si sarebbero mai sognati di fare. Mentre ero del tutto cieca di fronte a dettagli che mi scivolavano sotto gli occhi, coperti come quelli di un cavallo da traino.

A questo punto, però, l’adolescenza è alle spalle. E se dovessi stilare un bilancio, mi darei un sei più per la mamma che sono stata. Ai turbolenti ragazzi appiopperei un dignitoso dal sette all’otto (un voto generoso, lo so, ma vi ho detto che li amo alla follia). E al nostro rapporto attuale un dieci lode con bacio e abbraccio.

Però, se dovessero rinchiuderci in un nuovo lockdown, rimango ferma sulle mie posizioni: non vorrei comunque i figli in casa. Anche perché abitiamo tutti vicinissimi, quindi possiamo serenamente vederci dalla finestra senza nessuna invasione di territorio!

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