“La fine del mio matrimonio è stata improvvisa e inaspettata. Mio marito si è innamorato di un’altra, e fine della storia. Adesso posso dirlo: «Fine della storia», ma non vi nascondo che ci è voluto tempo, e un mucchio di alti e bassi, prima di riuscire a usare queste tre parole. All’epoca non mi sembrava vero, eravamo sposati da tanto; poi, quando ho cominciato a frequentare i siti di incontri online nella speranza di tirarmi un po’ su, la situazione si è fatta ancora più surreale. Mi sono dedicata agli incontri online per quasi due anni, e non è un’esagerazione dire che questa esperienza ha modellato la persona che sono ora, una persona per molti aspetti diversa da quella che ero. E che per molti aspetti preferisco alla vecchia me. Gli incontri online sono stati una potente medicina, assunta nella speranza di smussare gli angoli di una tristezza disperata. Non è stato facile tracciare la linea che segnava la fine della vita coniugale e dichiararmi single. Quando qualcuno annuncia che vuole lasciarti, è uno shock fisico. Parte dal cervello e rimbomba nelle ossa. L’impressione è quella di sentirti dire che hai una malattia incurabile (mentre in realtà di solito è curabilissima e col tempo guarisci). Prima c’è la negazione della realtà, poi la rabbia e infine l’accettazione. La negazione è un parassita che cerca di colonizzarti, la rabbia che segue è come un piccolo cuculo perennemente affamato, dopodiché arriva l’accettazione, quando cominci a recuperare la voglia di alzarti al mattino, fare del tuo meglio e andare avanti. Quindi potrebbe arrivare il rinnovamento: un’esperienza dolorosa. Significa tornare a essere realmente vivi, fiduciosi e vulnerabili. E questo può far male”.
Stella Grey non è il vero nome dell’autrice di questo coso che vi consiglio a metà, ma uno pseudonimo. Si dice che dietro questa firma, partita da una rubrica settimanale sul Guardian, ci sia una professionista che ha preferito nascondere la sua identità. Si dice che sia una storia vera. Importa poco. Primo, perché abbiamo imparato che un libro serve da stella cometa, ci interessa la veridicità e la strada, la luce che fa al nostro cammino. Secondo, perché chiunque sia Stella…ha fatto bene così: il ‘coso’, come continueremo a chiamarlo, è bruttissimo e anche noioso, pesante, una piaga d’Egitto.
Eh, vi vedo! Vedo i vostri occhi sbarrati e percepisco anche la vostra preoccupazione ma vi prego, mantenete la calma, state sereni. A volte un ‘coso’ brutto serve! Stella Grey è a suo scrivere sul viale del tramonto. Ha superato i cinquanta, ha preso in barca remi e numerosi kg in più, si è lasciata andare. Poi, quando il marito è scappato, le è caduto il mondo addosso. O almeno così vuole credere.
Perché leggere queste pagine (magari non tutte, saltatene un po’ altrimenti davvero rischiate qualche brutto sfogo di pelle), allora? Leggerle per vedere quanto ci riduciamo male quando prestiamo il fianco alla stupidità. Le canzoni, i film e i romanzi incorniciano d’oro e di barocco le storture delle relazioni, la vita ne sottolinea la sciattezza. Seguire Stella nella sua ricerca spasmodica di un nuovo amore, la furia selettiva e la disperazione in cui precipita davanti ad uno schermo senza notifiche, lo squallore degli incontri compulsivi, quelli in cui l’altro scopre che lei non è come appare nella foto di dieci anni prima e lei si trova davanti la copia accartocciata del manzo in vendita quasi gratis online, è esilarante e tanto amaro insieme.
Leggete qualche pagina, se avete superato lo stadio di ocaggine acuta, quello in cui la felicità personale passa per il riconoscimento o il mezzo complimento di qualcun altro. Ricorderete e ci riderete su. Se invece ci siete ancora dentro…lasciate stare. E auguri di pronta guarigione.
Stella Grey, Forse domani mi innamoro, Einaudi
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