Il film Separati ma non troppo non l’ho ancora visto. In compenso, ho letto l’articolo Noi, separati in casa (su Confidenze in edicola adesso) che, comunque, tratta lo stesso argomento: si può continuare a vivere sotto lo stesso tetto dopo che la storia è finita?
Bella domanda. D’istinto rispondo di sì, perché in compagnia del mio ex marito sto sempre molto bene. E non per un revival in corso: semplicemente oggi che i nostri problemi di coppia non sono più un problema visto che non siamo più una coppia (scusate il bisticcio di parole), tra noi è nata una grande amicizia. Di quelle strette e sincere, cementificata dai tanti anni importanti passati insieme. Dalle cose belle (ma anche quelle brutte) condivise. Dal fatto che pur non essendo più intimi continuiamo a piacerci e a stimarci. E, last but not least, da fondamentali interessi e aspirazioni comuni che riguardano i nostri figli.
Finito di parlare di pancia, lascio spazio alla razionalità. Ma le cose non cambiano: continuo a rispondere sì.Vivere insieme dopo l’addio si può. Eccome. Magari non subitissimo, quando la “vittima” della coppia è ancora distrutta o furibonda. Però appena le acque si calmano condividere la stessa casa non è niente male.
Io, per esempio, abiterei volentieri con un mio ex. Anzi, addirittura mi piacerebbe selezionare i migliori e creare un’allegra brigata. Infatti, nonostante la veneranda età, il concetto hippy di comune in cui si sta tutti insieme mi piace da pazzi, perché permette di prendere l’eccellenza di ognuno.
Nel mio ideale di vita, quindi, mi vedo lì a scegliere il tipo giusto per l’occasione, esattamente come si fa con i vestiti. Weekend in montagna? Tiro fuori dal cassetto lo sciatore. Giretto in moto? Esco con l’ex-modello-trench che non si scompone se prende la pioggia. Serata al cinema? Scatta il turno di quello che non mi obbliga a vedere film fantasy o di fantascienza. E così via.
Scusate, ma non vi sembra il progetto per un’esistenza perfetta? Anche perché da questo “guardaroba” salterebbero fuori solo abiti un po’ passati di moda (infatti ci siamo lasciati), ma che tempo prima abbiamo visto così trendy da farci perdere la testa (tant’è che ce ne siamo innamorati).
Ma come un pullover di cashmere o un paio di jeans, gli uomini giusti possono logorarsi senza perdere il loro fascino. Quindi che senso ha metterli definitivamente in naftalina? In fondo, i difetti intollerabili in coppia, quando si diventa amici si trasformano sempre in quisquilie.
A confermare le mie convinzioni, poi, c’è un ultimo dettaglio: non credo di aver più voglia di farmi corteggiare da una nuova fiamma. Infatti, se a 20 o 30 anni la cenetta a lume di candela può riservare un sacco di sorprese, dopo i cinquanta è irrimediabilmente scontata: finito di leggere il menu, ti tocca sorbettarti noiosissimi racconti di ex mogli e di figli che fanno dannare.
A quel punto, scusate, preferisco essere io la ex. E se devo parlare di figli, che sia dei miei e con qualcuno che li conosce. Non certo con uno sconosciuto a cui non gliene frega niente. O no?
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