“Ci vuole coraggio a scegliere la felicità se vuol dire andare contro tutti”. È la frase che trovate in apertura della storia vera Thomas raccolta da Manuela Cecot (su Confidenze in edicola) e che abbiamo scelto di riproporre come argomento di discussione alla vigilia di San Valentino, la festa di tutti gli innamorati.
Che in amore ci voglia coraggio lo sanno tutti. Ci vuole coraggio a dichiararsi, a lanciare uno sguardo che si spera non vada perso nel vuoto, a raccogliere un invito, un complimento, sapendo, sperando che sia preludio di qualcos’ altro.
Ci vuole coraggio e pazienza a coltivare un sentimento, a farlo crescere e ravvivarlo nel tempo, come una piantina che ogni anno germoglia, resa più forte e vigorosa dalle radici sempre più profonde. Ma soprattutto ci vuole coraggio a sfidare le convenzioni, ad accogliere un amore quando questo va oltre le nostre aspettative, arriva da un mondo lontano e diverso dal nostro, per abitudini e costumi, e ci coglie impreparati, perché magari la nostra vita è già impostata su altri binari, meno folli, più sicuri.
Ecco, allora è lì che si misura la forza di un sentimento, quanto si è disposti a rischiare, a mettersi in gioco fino in fondo.
Michela, la protagonista della storia vera, questo coraggio di farsi stravolgere la vita non l’ha avuto e forse se n’è pentita.
Non se l’è sentita di rimettere tutto in discussione, un fidanzato sicuro, un futuro già programmato. Ma la cosa più triste è che l’ha fatto per non scontentare i suoi genitori, per non dare loro un dispiacere, smontando il castello di felicità che avevano costruito per lei.
Si può dipendere così tanto dal giudizio di mamma e papà anche in età adulta? Si può rinunciare alla felicità vera solo per non dare una delusione a chi ti ha messo al mondo e ti vuole bene?
In fondo la vita è una sola e non appartiene agli altri.
E un genitore che capisce che i sentimenti della figlia vanno in un’altra direzione da quella rassicurante del ragazzo della porta accanto, che deve fare? Opporsi, mettersi da parte, consigliare?
“Il coraggio” scriveva il Manzoni nei Promessi Sposi “se uno non ce l’ha non se lo può dare” alludendo all’incapacità di lottare per le cose, insita nel carattere di certe persone.
Ma quanti Don Abbondio dei sentimenti ci sono in giro? Quante di noi si sono spaventate, hanno rinchiuso in un angolo del cuore quel sentimento, che voleva dire andare contro tutto e tutti, pur sapendo di fare la scelta sbagliata? E quante invece hanno sbattuto la testa, ma almeno hanno fatto una scelta propria?
Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze e sapere cosa ne pensate. Io concludo citando una frase della nostra cara Barbara Alberti: “l’amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia”.
Buon San Valentino a tutti.
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