La Pasqua si avvicina e iniziano a circolare bellissime foto di alberi adornati da uova decorate. Sono gli alberi di Pasqua, una tradizione che arriva dal nord Europa e di cui si trova traccia nella Bibbia; simbolo della resurrezione di Cristo e della redenzione degli uomini, l’albero della vita è un simbolo religioso, a differenza dell’albero di Natale.
Occorre pochissimo per crearlo nelle nostre case: dei rami fioriti, delle uova decorate, dei nastri colorati per appenderle e un po’ di creatività. Si possono aggiungere piccoli pulcini, colombe, bigliettini, fiori e oggetti fatti a mano.
Di seguito le testimonianze e le fotografie delle nostre lettrici.
“L’ho visto per la prima volta in Germania, mi trovavo lì per passare le vacanze pasquali, da loro è una tradizione. Per un po’ me ne dimenticai, ma cinque anni fa, durante una passeggiata (era già primavera) trovai un ramo rotto di ulivo. Me lo sono portata a casa e da allora è diventato il “mio albero di Pasqua”. Lo addobbo con fiori, uova, farfalle e uccellini, mi mette di buonumore”. Rosa Serafini
“Ho comprato dei rami di pesco in un negozio di casalinghi e le uova in alcune cartolerie. Mi venne l’idea guardando una rivista di arredamento e da quel momento è diventata una tradizione. Negli ultimi 5 anni ho raccolto diverse uova decorate e le conservo per la Pasqua successiva”.
Maria Antonietta Paduano
“Lo faccio da tanti anni e ho trasmesso questa passione anche a mia nuora e mia figlia. Prendo dei rami spogli da un albero o rami di pesco finiti, li metto in un vaso e aggiungo ovetti, uccellini, farfalline e una colomba segno di pace. Sono cattolica e mi piace per quello che rappresenta, ma anche per portare un po’ di colore e l’aria di primavera in casa”.
Rosa Gagliarde
“Addobbo la casa per Pasqua da quando i miei figli erano piccoli. Generalmente utilizzo uova di cioccolato in modo che tutti i bimbi che vengono a trovarmi possano mangiarli. Quest’anno ho realizzato uova di cartapesta dipinte a mano e uova di polistirolo rivestite di luccichii. Da bambina, abitando in un posto di montagna raccoglievamo con la scuola dei rami di pesco e dipingevamo delle uova sode che sistemavamo in un cestino con tanti fiori”. Maria Rossi
E voi, conoscevate questa tradizione?
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