Tiziana Pasetti sul numero 9 di Confidenze ci regala la storia struggente di Linda, nato all’anagrafe come Alberto, in procinto di fare l’ultimo passo per diventare finalmente donna: l’operazione di cambio di sesso. Linda racconta di non aver mai dubitato della sua femminilità, di essere sempre stato certo di essere donna, eppure, a un passo dall’operazione che gli cambierà la vita, dopo aver sperimentato varie avventure sentimentali e storie di amore con uomini, alla fine è di Chiara, l’amica del cuore di infanzia, che Linda scopre di essere innamorata. È Una storia intensa che vi invito a leggere e che ricorda un po’ l’atmosfera dei film di Almodovar. Da parte mia, mi sento di commentarla solo citando un classico di tutti i tempi: il Simposio di Platone, il Dialogo dove il grande filosofo greco ci regala una della pagine più belle di tutti i tempi: il mito di Androgino. “Tra gli uomini. racconta Platone – c’erano tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina. Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l’ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina”.
Secondo Platone, Zeus invidioso della perfezione degli umani decise di spaccarli in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà: per ciascuna persona ne esiste un’altra complementare, ma non è detto che sia di sesso opposto. È con questo spirito che io ho letto la storia di Alberto-Lidia e anche con l’idea che l’amore, quello vero, sia un sentimento puro, intatto, proprio com’era quel tutto indiviso di cui parla Platone. Lasciamo fuori le differenze, la parola diversità, e cerchiamo anche noi di ricordare quello che fu scritto più di duemila anni fa: “ Noi formiamo un tutto: il desiderio di questo tutto e la sua ricerca ha il nome di amore”.
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