Le storie d’amore che hanno cambiato il mondo

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Gilbert Sinoué, nel saggio appena uscito per Neri Pozza, racconta dodici storie d'amore che hanno cambiato il mondo, sconvolgendolo come un terremoto

Cos’è l’amore? Non c’è domanda più comune e meno risposta di questa. A cosa serve l’amore? C’è chi dice a soffrire, chi ad essere felici.

Quando arriva, l’amore? A volte al momento giusto, quasi sempre in quello sbagliato.

Non c’è domanda più reiterata e meno monotona. Cos’è l’amore? Un sentimento. Una passione. Una pulsione. Un abbaglio. Un inciampo. Un crampo.

Quando arriva, l’amore? Arriva quando dici adesso no e ti afferra una caviglia, ti butta a terra, ti lancia in aria, ti strazia e ti contrasta. Ti insegna a camminare.

A cosa serve, l’amore? Serve a baciare, a sognare, a piangere, ridere, godere, scappare, tornare, raccontare, tramandare, dimenticare. L’amore serve a cambiare il mondo.

L’amore è una forma energetica che manda all’aria castelli di sabbia e di carte, è un gioco di sguardi, un patto diabolico e maldestro, una architettura divina.

Gilbert Sinoué, nel suo saggio uscito in questi giorni per Neri Pozza, racconta con la sua prosa splendida e attinente al reale dodici storie d’amore che hanno lanciato un sasso in un lago di tranquillità o affrontato e tentato di contrastare gli elementi in piena furia.

Dom Pedro e Inès De Castro, un Regno – quello Portoghese – in bilico, l’amore Ate a fim do mundo (Fino alla fine del mondo), un elefante di nome Diego Rivera e la venerazione della sua colomba Frida, la divina Lady Hamilton e l’ammiraglio Nelson, Edoardo VIII e una corona messa via per il sorriso di Wallis, la voce roca di Edith Piaf a sussurrare meraviglie al suo pugile Marcel Cerdan, lo spirito poetico e immaginifico di Paul Verlain e Arthur Rimbaud, i mille ritorni di Liz Taylor e Richard Burton, l’indipendenza indiana nel bacio di Jawaharlal Nehru a Lady Mountbatten, i notturni di Fryderyk Chopin e Gorge Sand, la colpa e la virtù di Victor Hugo e Juliette Drouet, la follia creatrice di Auguste Rodin e Camille Claudel, la costruzione dell’eterno di Shah Jahan e Mumtaz.

“Tutti i frammenti che compongono l’universo sono uniti tra loro; basta modificarne uno perché tutti quelli a esso collegati risentano di tale cambiamento.

Ciascuno a proprio modo, con maggiore o minore intensità, ha turbato i disegni del destino”.

 

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Gilbert Sinoué, Le storie d’amore che hanno cambiato il mondo, Neri Pozza

 

 

 

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