Nel nostro Paese nascono pochissimi bambini (la media è 1,3 figli per donna) e l’età del primo parto continua ad alzarsi. Una situazione non rosea che ha molte ragioni: crescere un bimbo in Italia non è sempre facile perché, per esempio, i nidi comunali sono pochi e non tutti i genitori che lavorano possono contare sui nonni o permettersi una tata. Per non parlare degli orari delle scuole, che non sono esattamente compatibili con quelli di una mamma che passa le sue giornate in ufficio.
Che cosa spinge, allora, ad avere un bambino oggi? Ognuno ha le proprie ragioni. E io voglio raccontare le mie: passione (per mio marito) e un po’ d’incoscienza.
Mi spiego meglio: quando sono rimasta incinta, mio marito era ancora un lavoratore precario, i nonni erano lontani e l’appartamento in cui vivevo era un bilocale al terzo piano senza ascensore.
Pessime premesse, insomma. Che, però, si sono tradotte in un’esperienza fantastica. Perché, nel nostro caso, il fatto di essere due genitori innamoratissimi (seppure spesso goffi e maldestri) e non troppo angosciati per il futuro ha reso tutto più roseo (e divertente).
Parliamo di questo argomento sul numero di Confidenze di questa settimana nell’articolo Perché avere (o non avere) figli.
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