“Ormai lo sapevo: lui era innamorato. Ecco. Era questa la verità che continuava a esplodere dentro di me. Era innamorato. Aveva tutto, adesso: il nuovo inizio, i momenti di gioia, forse addirittura dei figli, per quello che ne sapevo; non l’amore stanco, logorato da lotte, ridotto a brandelli e ricucito insieme cui mi ero adattata tornando con Owen. Bill si era innamorato. Di nuovo. E non di me. Di una donna di nome Miriam”.
Ci sono storie che puoi capire davvero solo se, nella tua vita, qualcosa di piccolo si traveste da gigante fino a far tremare le vene nei tuoi polsi. Ci sono vite che puoi capire solo se le metti in discussione, se te le giochi al limite del fair play.
Augusta ha molto amato Owen, suo marito. Ha molto amato il modo che hanno sempre avuto entrambi di usare le parole giuste anche nel momento sbagliato per non perdere di vista le vere ragioni del cuore, quelle dei primi sguardi che filtrano le paure successive ed esaltano la bellezza interiore dell’altro.
Ad Augusta un giorno, un insieme di giorni, senza troppa fretta, è accaduto quello che nessuno vorrebbe accadesse mai: i propri occhi che incontrano un altro paio di occhi e che lì restano incastrati, calamitati. Provi a dirti che non è possibile. Provi a tornare a casa di corsa. Cerchi tuo marito, il tuo unico amore, lo guardi, aspetti che il cuore e il pensiero si confondano in un unico moto, in una sola assoluta certezza. Accade. Purtroppo accade. Che per un momento, un pezzo di vita, un tempo, si possa amare. Ancora. Nonostante. Un altro uomo. Un’altra donna.
Grande è il senso di spaesamento. Innamorarsi quando vuoi ancora bene a qualcun altro è una tragedia, uno schiaffo, una benedizione a testa in giù. Andare via? Ricominciare da capo? Vorresti. Ma in quale modo? Ci hanno insegnato che la passione passa, che l’amore è altro, è costruire, è guardare verso un obiettivo comune, insieme. Ci hanno insegnato tante cose. Troppe, forse. Forse non ci hanno insegnato che lasciare andare può essere l’unica soluzione. Che se l’amore deve tornare trova la strada. Che se va interrotto, ristrutturato, abbattuto, riedificato fin dalle fondamenta, la cosa migliore che puoi fare è intanto vivere. Altrove.
Augusta, chiusa la storia con Bill (che non voleva/poteva lasciare moglie e figlia), racconta a Owen di averlo tradito. Racconta la deviazione lungo la strada. Restano insieme, nonostante il dolore e la delusione di Owen. Cambiano casa per ricominciare.
Ma un giorno arriva Alison. E poi la figlia Nora. L’amicizia e poi l’inquietudine.
Augusta imparerà una lezione dolorosa, devastante. Capirà cosa davvero conta. Troppo tardi, però.
Robin Black, Ritratto di un matrimonio, Neri Pozza
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