Si avvicina San Valentino, i supermercati traboccano di cioccolatini a forma di cuore, i fioristi rimpolpano gli stand con i mazzi di rose e finalmente da oggi ci potremo guardare in faccia senza indossare il bavaglio della mascherina.
Ma come passeranno questa festa gli italiani? Secondo una ricerca condotta per l’occasione da Ahley Madison, la piattaforma internazionale per gli incontri extraconiugali, il 69% si ricorderà della ricorrenza e lo passerà accanto al proprio marito, compagno o fidanzato ufficiale nella stragrande maggioranza dei casi (89%), anche se ben 4 italiani su 10 desidererebbero trascorrere la giornata più romantica dell’anno in compagnia di un partner diverso dal marito. In particolare le donne che nel 45% dei casi vorrebbero stare tra le braccia di un altro uomo.
Stanchezza? Abitudine? Insoddisfazione sessuale? Stando alla ricerca citata, solo il 18% delle donne riesce a raggiungere l’orgasmo con il compagno con cui vive la relazione primaria e questo spiegherebbe il desiderio di evadere e cercare altrove nuove emozioni.
Eppure anche nelle relazioni extraconiugali le persone sono sostanzialmente monogame: il 70% degli intervistati intrattiene una sola relazione alla volta al di fuori del matrimonio e più della metà ritiene che in questo rapporto secondario siano ugualmente importanti sia il sesso che il romanticismo.
Confidenze ha chiesto alla dottoressa Marinella Cozzolino, Presidente dell’Associazione italiana di Sessuologia, di commentare questi dati e magari fornire qualche consiglio utile su come trasformare la festa degli innamorati in un’occasione per rivedere e migliorare il rapporto con il partner.
«Intanto la prima cosa che ci dicono questi dati è che le relazioni extraconiugali non sono un vizio, ma servono a colmare una mancanza, un vuoto, un bisogno emotivo. Le persone cercano in un altro compagno ciò che non trovano nel partner principale e questo spiega la “monogamia” per così dire dei love affaire.
Fa riflettere la percentuale così esigua di donne che trovano soddisfazione nel rapporto con il partner primario e questo si spiega con il fatto che la routine familiare e lavorativa distrugge passione e desiderio. Il partner primario diviene una persona troppo vicina per essere desiderabile. In molte situazioni poi, la coppia condivide principalmente i problemi della quotidianità, senza lasciare spazio allo svago, eccetto le classiche opzioni come una cena fuori o una serata al cinema/teatro che, per quanto piacevoli, non attivano l’entusiasmo, né il desiderio, non lasciano emergere il ‘non vedo l’ora’. ‘Non vedo l’ora’, l’attesa, è, invece, tutto ciò che attiva il partner secondario con cui è chiaro quanto la parola d’ordine sia ‘divertirsi’. Forse molti dimenticano che il sesso è il modo di giocare degli adulti, il più naturale, spontaneo e vero dei divertimenti».
Che consigli si sente di dare alla vigilia di un San Valentino che arriva dopo un altro anno di pandemia, con tante coppie ancora impossibilitate a vedersi? Che valore si può dare a questa ricorrenza?
«Non bisogna sminuire questa festa, ma neanche riporvi eccessive aspettative. C’è chi considera San Valentino inutile perché pensa che il proprio innamorato debba compiere un gesto d’amore come regalare i fiori tutti i giorni dell’anno ed è una pretesa francamente eccessiva. Per festeggiare bastano cose semplici come una passeggiata, un aperitivo insieme. Qualcosa che ci faccia ritrovare la sintonia con quella persona».
E per le coppie in crisi, affogate dalla routine, come si può ritrovare l’affiatamento o riaccendere la passione? Può dare qualche consiglio pratico?
«L’errore che molte donne fanno davanti alla coppia che scoppia in un tradimento è quello di dire “vorrei che tutto tornasse come prima”, dimenticandosi che quel prima è proprio il momento che ha fatto deflagrare la coppia, quindi se si vuole salvare e rivitalizzare quel rapporto bisogna cercare di cambiare le cose e non riportarle allo status quo di prima».
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