Cosa succede quando è lui a ritrovarsi solo con due figli da crescere perché lei se n’è andata? Nell’immaginario collettivo, e nella realtà dei fatti, è più facile che sia l’uomo ad abbandonare il tetto coniugale e lasciare a lei il compito di accudire ai bambini nella quotidianità. Ma quando succede il contrario, cioé quando una donna se ne va di casa per noia o disperazione, ed è addirittura disposta a recidere il legame più sacro per eccellenza, quello con i figli appunto, quali sono le conseguenze?
È quanto ci racconta Nadia Nunzi nella storia vera “Un padre single”, su Confidenze di questa settimana. Tra le righe Stefano ripercorre la sua storia d’amore con Giulia, la decisione, presa di comune accordo, di avere dei figli e poi l’euforia dell’attesa di Gioia, la primogenita. Dopo la nascita della bambina però la sua compagna è in preda a insicurezze e pianti improvvisi: “Si era incupita. Non le vedevo addosso l’affetto materno che pensavo fosse invece una cosa della natura” racconta Stefano. Con l’arrivo della secondogenita la situazione precipita: “Ogni vagito era una pugnalata dentro al suo petto. Ogni notte passata in bianco diventava un buco nero dentro la sua vita”.
Vi lascio l’epilogo della storia alla lettura. Concludo però con un interrogativo: Ma davvero tutte le donne nascono per diventare madri e sviluppano un senso materno? E cosa succede quando ce se ne accorge dopo, cioé dopo aver messo al mondo un figlio, di non essere tagliate per la maternità?
Se anche voi avete sperimentato sentimenti contrastanti con la maternità, raccontateceli.
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