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“Tutto il sole che c’è”
(La nave di Teseo, 20 euro) è l’ultimo romanzo
di Antonella Boralevi.
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Inserito tra i candidati al Premio Strega, Splendi come vita di Maria Grazia Calandrone (Ponte alle Grazie, 15,50 euro) è un romanzo che nasce dall’esperienza vera dell’autrice, affermata poetessa. Che ripensa qui, in una sorta di lettera-dialogo, il rapporto con la madre adottiva. Un legame di intenso amore ma segnato da una frattura che solo dopo anni si ricompone, quando la figlia riuscirà a ”vedere” la madre con occhi adulti.
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Nel parco di un’anonima città giapponese, tutti i pomeriggi una donna con la gonna viola siede su una panchina e mangia una brioche. Un’altra donna, a distanza, la osserva e la segue. Che rapporto c’è tra loro? È da questo spunto iniziale che la scrittrice giapponese Imamura Natsuko costruisce un lungo racconto che sembra tratteggiare un’amicizia al femminile, ma che poi, in un crescendo di tensione, si sviluppa nel ritratto inquietante di un’ossessione. La donna dalla gonna viola (Salani, 14,90) ha vinto il più importante premio letterario giapponese.
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Da Eva Baltasar, scrittrice e poetessa catalana, un romanzo centrato sulla figura di una donna che vive in barca e sembra desiderare la solitudine. Per amore di un’altra donna si metterà in gioco, cambiando vita e trasferendosi in Islanda, ma il richiamo del mare a un certo punto si farà sentire. Boulder (Nottetempo, 15 euro).
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Biologa, Marta Ceroni vive negli Stati Uniti, ma è cresciuta lungo l’argine del Po ed è questo il mondo che racconta ne L’anatra sposa (Bompiani, 17 euro),
il suo primo e unico romanzo. Ambientato a Ghiarole, paesino di 622 abitanti sull’argine del grande fiume, dominato da ritmi lenti e stagioni immutabili, il racconto ha al centro due sorelle: una è svagata, desiderabile e accogliente. L’altra, coraggiosa e distaccata, come se non facesse parte di quel mondo.
Ma sarà un’anatra dalle piume blu e dorate a mettere in moto una storia di liberazione
e di destino, dal ritmo lento e potente, come quello del fiume.
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Sopravvissuta a un’infanzia difficile e a una madre molto dura, Eve vive in una cittadina sperduta, in Kansas, con la figlia di 12 anni, cui vuole riservare la tenerezza che lei non ha avuto. Quando la ragazzina viene trovata uccisa, insieme alla sua migliore amica, sarà proprio Eve a decidere
di portare avanti in ogni modo possibile un’indagine a cui la polizia sembra presto rinunciare. Anche se questo, per lei, vorrà dire richiamare le lezioni imparate quando era piccola, e fare tesoro
di una forza che ha sviluppato nelle situazioni più critiche.
La consuetudine del buio di Amy Engel (HarperCollins, 17,50 euro) è sia un thriller avvincente, sia un’analisi dei rapporti familiari.
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Una coppia decide di provare a risolvere i propri problemi cambiando vita. Per un anno Juliet, Michael e i loro due figli vivono su una barca a vela, in navigazione nel Golfo di Panama. Non sono esperti marinai, ma cercano così di sfuggire a una crisi che, per lei, ha l’aspetto di una depressione strisciante e per lui quello di un confronto con i propri scheletri interiori. All’inizio la scelta sembra funzionare, messi davanti a una situazione nuova i ruoli familiari cambiano, nasce un affiatamento che prima non c’era. Ma il destino cambierà gli equilibri. Scritto alternando la voce di Juliet, che racconta i 12 mesi trascorsi, al diario di bordo del marito, La sposa del mare di Amity Gaige (NN Editore, 18 euro) è sia un ritratto di coppia che un inno all’amore.
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