Partiamo con la notizia ufficiale: si è appena conclusa l’88 esima edizione degli Oscar del cinema e Leonardo Di Caprio ha vinto il premio come miglior attore per il film The Revenant del regista messicano Alejandro Gonzáles Iñárritu. Pubblico in visibilio, standing ovation e mondo dei media ufficialmente in crisi: prima erano due i crucci di Leo ovvero vincere un Oscar e trovare una compagna fissa e da ora in poi dovranno concentrarsi solo sul secondo problema!

Analizziamo ora il caso: dopo 5 nomination era ormai evidente che ci fosse la famigerata “Maledizione di Leonardo”, per cui anche con il migliore film in lizza lui non riuscisse a portare a casa l’ambitissima statuetta. Questa volta ha dovuto recitare la parte del cacciatore Hugh Glass a meno 40 gradi sotto zero e in un’odissea per la lotta alla sopravvivenza e questa volta non c’è stata storia. Solo tre, quattro bronchiti, d’accordo…ma la prossima biondona di turno si troverà a spolverare la prestigiosa statuetta d’oro sulla mensola di casa Di Caprio.

Non ho amato il Di Caprio dei tempi di Titanic e poi diciamola tutta, la coppia Jack e Rose era improbabile e poco credibile: meglio la matura Kate Winslet che l’ha applaudito commossa al ritiro della statuetta qualche giorno fa, piuttosto che la giovane ragazzotta che l’ha condannato alla morte sulla zattera. Ho sperato più che nascesse qualcosa fra di loro durante la notte degli Oscar piuttosto che ai tempi del Titanic.

Ho iniziato ad apprezzare Leonardo quando è cresciuto, quando è maturato come attore, fregandosene dei chili di troppo e facendosi fotografare barbuto e rilassato accanto a bellezze mozzafiato in riva al mare. Ecco, li ho pensato: “Questo Di Caprio ha capito tutto dalla vita”. Talentuoso, impegnato nel sociale, attento al tema del riscaldamento globale dice di essere certo che sposerà un’ecologista. Ovviamente bionda.

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