Quante volte nella vita ci è capitato di dire “Elementare Watson” a qualcuno che ci diceva una cosa scontata? E quanto spesso abbiamo pensato alla frivolezza di Maria Antonietta ricordando la famosissima frase “Se non hanno pane, che mangino brioche”?
Ci sono citazioni che ormai sono diventate non solo famose, ma di vero e proprio uso comune, peccato che molto spesso non si sappia che in realtà tali parole non sono mai state pronunciate dalla persona che noi pensiamo, o più semplicemente negli anni abbiamo storpiato citazioni originali tenendo poi per buone la versione “modificata”.
Ecco alcune delle più popolari.
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“Eppur si muove”. Famose le parole usate da Galileo per difendersi davanti al Tribunale dell’Inquisizione. In realtà però lo scenziato non usò mai questa frase, fu infatti lo scrittore Giuseppe Baretti a inventarla nel 1700 in un’antologia che ricostruiva tutta la vicenda. Olycom
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“Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare”. Quando si parla del film Blade Runner è automatico pensare a questa frase, peccato però che in realtà venga da tutti ricordata in modo erronea, realmente infatti Roy Batty dice “Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste immaginarvi”. In questo caso solo una piccola differenza dall’originale Olycom
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“Se non hanno pane, che mangino brioche”. Ben più erronea la citazione imputata a Maria Antonietta. L’infelice uscita viene infatti attribuita dall’illuminista Jean-Jacques Rousseau a una principessa di cui non viene citato il nome e che la pronunciò nel 1741, ovvero 14 anni prima della nascita della moglie di Luigi XVI. Olycom
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“Non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Piccola imperfezione anche in una delle citazioni più famose in assoluto, Virgilio infatti dice a Dante “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa” Olycom
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“Elementare Watson”. Chi non ha mai detto questa frase? Be’ una persona c’è ed è proprio Sherlock Holmes! In nessun libro infatti Sir. Conan Doyle scrisse questa affermazione. Olycom
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“Tu quoque, brute, fili mi”. Tutti conoscono le ultime parole pronunciate da Giulio Cesare mentre viene assassinato dal figlio Marco Giunio Bruto, in verità però la frase è solo una traduzione più poetica della citazione “anche tu, figlio” usate da Svetonio e Cassio Dione Olycom
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