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Micah è un uomo metodico, ordinato. Un giorno viene a cercarlo un ragazzo, figlio di una sua ex e convinto che
lui sia suo padre. Non
è così, ma a partire da questo incontro Micah inizia a chiedersi se non si sia lasciato sfuggire qualcosa di importante della vita. Per esempio, la possibilità di essere felice. Un ragazzo sulla soglia di Anne Tyler (Guanda, 17 euro) coinvolge e trascina con l’umanità dei personaggi e delle situazioni.
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Che cosa faresti se tua figlia, giovane, bella, in gamba, s’innamorasse
di un settantenne più vecchio di te? È questo
lo spunto iniziale di Il meglio deve ancora venire di Linda Brunetta (Giunti, 13 euro). La protagonista, Sofia, prova un’inconfessabile attrazione per “il vecchio”, fidanzato
di sua figlia, e decide
di metterla a tacere organizzando il matrimonio della coppia. Ma una serie di colpi di scena ribalterà la situazione portando alla luce nuovi desideri. Un romanzo brillante, che fa parte di una collana dedicata a raccontare amore ed eros dopo i 60 anni.
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Pival ha perso suo figlio, da quando il ragazzo
ha dichiarato la sua omosessualità e il padre l’ha cacciato di casa. Alla morte del marito la donna si mette in viaggio, da Calcutta a New York, alla ricerca del figlio. Parte con un tour organizzato, ma poi dovrà farsi guidare dall’istinto, oltre che da due imprevisti compagni di avventura.
Il figlio americano
di Leah Franqui (Astoria, 18 euro).
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Cascasse il mondo,
Titti non rinuncerebbe mai agli incontri con le sue amiche: Adriana, Ndidi e Irma. Quando
si vedono, parlano di tutto, mariti, famiglia, lavoro, complicazioni varie… Ma c’è un dramma che le unisce, un comune problema, e parlarne le aiuta a stare meglio, a darsi forza,
a trovare nell’amicizia quella risorsa in più
per guardare avanti. Cascasse il mondo è il romanzo d’esordio di Maria Cristina Maffeis (Rizzoli, 17 euro) e
ha vinto il Premio Zanibelli 2019 dedicato ai racconti che parlano di salute e malattia.
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Rose è una donna che
ha sempre dato molto
agli altri e alla famiglia e quando, per un insieme di circostanze, si ritrova sola, resta spiazzata. Costretta, tra l’altro, a reinventarsi
il lavoro, trova impiego come dog sitter e dama
di compagnia presso una manager dispotica, che ha un volpino viziatissimo e una madre settantenne che trascura. Rose si dedicherà a entrambi scoprendo, via via, che l’anziana Colette è una miniera di sorprese e
di vitalità. Sarà proprio lei, infatti, a farle capire che, tra le spine, la vita riserva sempre qualche dono. Non c’è rosa senza spine è l’ultimo romanzo di Aurélie Valognes (Sperling & Kupfer, 17,90 euro), autrice di bestseller molto amata in Francia per la sua abilità nel raccontare
i sentimenti.
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Veterinaria, Monica Pais hafondatoconil marito una clinica in Sardegna dove accoglie molti randagi e ha
già pubblicato alcuni romanzi dedicati a storie di animali. La casa del cedro (Longanesi, 16 euro) invece è una vicenda autobiografica. Tutto inizia con la piccola Monica che, nell’estate dei suoi sette anni, viene lasciata dai genitori a casa delle
zie a Orosei. Al primo smarrimento della bambina, si sostituisce poi la fascinazione per la natura, il mare, gli animali della fattoria
e una vita dai ritmi semplici. Quel che Monica ancora non sa è il motivo per cui i suoi le fanno passare l’estate lì: la sorella maggiore è malata e presto anche la piccola di casa scoprirà la verità. Una storia commovente, che tocca diversi temi, dai segreti di famiglia alla forza risanatrice della natura.
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In arrivo in libreria
nel mese di agosto, Un tempo gentile di Milena Agus (Nottetempo, 16 euro) è ambientato, come tutti i romanzi
di questa scrittrice, in Sardegna, in un paesino dell’entroterra. Uno
dei tanti borghi italiani che, col tempo, hanno visto i figli degli abitanti scappare a vivere altrove, la stazione ferroviaria chiudere
e il futuro perdere di spessore. Qui arriva un giorno un gruppo di migranti, accompagnati da volontari, e destinati a stabilirsi nel “rudere”, una vecchia casa abbandonata. Il loro arrivo spaventa gli abitanti, ma anche
gli “invasori” sono sconcertati, non capiscono cosa ci
fanno lì. Ma, quando si prova a oltrepassare la barriera del sospetto, tra i due gruppi si avvia un dialogo sul filo di una gentilezza che a poco a poco prende il sopravvento sul timore. E favorisce la rinascita da una parte e dall’altra.
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Da Madeleine St John un’autrice australiana, scomparsa nel 2006 e
ora riscoperta in tutto
il mondo, un romanzo insolito che parla di tradimento in modo nuovo e di grande attualità. Una donna quasi perfetta (Garzanti, 16 euro) ricostruisce
la storia di Simon che tradisce la moglie, Flora, con la bellissima Gillian, attraverso pagine
fitte di dialoghi briosi, ironici, mai scontati
che fanno entrare nel mondo dei protagonisti con sguardo leggero
ma disincantato. E al centro del romanzo in fondo c’è una domanda: per una donna, che
sia moglie, amante o amica, meglio essere perfetta, proprio come la vogliono gli altri,
o decidere di seguire
i propri desideri, accettando di pagare il prezzo dell’autonomia?
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