Parte l’asta solidale Peace of Art: Artisti uniti contro la guerra

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Dal 1 al 10 aprile si svolge l'asta di beneficenza Peace of Art voluta da @putinpeace a favore di Fondazione Cesvi un prima linea al confine ucraino.

Dal 1 al 10 aprile si svolge l’asta solidale on line Peace of Art, voluta dal collettivo @putinpeace , un progetto partito allo scoppio del conflitto in Ucraina, quando molti artisti visivi e video, fotografi e art director hanno aderito all’idea di inviare opere d’arte alla pagina Instagram come un urlo contro l’invasione russa.

Ora le opere saranno messe all’asta su Catawiki e il ricavato sarà devoluto a Fondazione Cesvi, l’organizzazione umanitaria impegnata ora nell’assistenza dei rifugiati nelle zone di confine. Cesvi è intervenuta fin dall’inizio dello scoppio della guerra in Ucraina nell’ambito della rete internazionale Alliance 2015 e continua a essere presente in Ucraina per assistere gli sfollati garantendo aiuti umanitari e kit medici..

Tra gli autori che hanno aderito al progetto, per ora, e che doneranno le opere in asta, ci sono: Pavlo Makov (l’artista ucraino che rappresenterà il Padiglione nazionale alla Biennale di Venezia) con Sergiy Zhadan, Oliviero Toscani, Jean-Charles De Castelbajac, TvBoy, Goldschmied & Chiari, Giorgio Galimberti, Lady Tarin, Orticanoodles, Giuseppe Veneziano, Ludovica Bastianini, Merle Goll. È importante sapere che il progetto @putinpeace chiuderà non appena la guerra sarà finita.

I tre fondatori (Fabrizio Spucches, Andreana Ferri, Umberto Cofini) hanno sin da subito affiancato il progetto social con azioni concrete, intraprendendo un viaggio di oltre due settimane nelle zone di guerra, incontrando persone, rifugiati, associazioni umanitarie, volontari, raccogliendo testimonianze nei centri di accoglienza e sui mezzi in fuga, dando il benvenuto in UE, offrendo ogni aiuto e sostegno laddove possibile. Con il materiale raccolto hanno condiviso tramite la pagina @putinpeace un racconto giorno per giorno,  permettendo ai cittadini ucraini di non sentirsi soli e, a noi, di partecipare al dramma che si sta consumando attraverso gli occhi delle molte persone ritratte.

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