Riviera del Conero: tutto quello che c’è da scoprire

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La costa marchigiana vanta spiagge con acque turchesi e cittadine ricche di storia, dove godere di vacanze a ritmi lenti. Ecco tutto quello che c'è da scoprire

Ancona, prima tappa del mio viaggio nella Riviera del Conero, mi stupisce subito per la sua particolare conformazione a forma di gomito. Talmente particolare da essere unica in Italia poiché qui si può vedere il sole sorgere e tramontare sul mare. Percorro lentamente il lungo viale della Vittoria, giungendo a un ampio terrazzamento, dove posso ammirare una splendida veduta della Riviera del Conero e delle sue spiagge. In pochi passi, scendendo lungo l’ampia scalinata, raggiungo le piccole Grotte del Passetto scavate lungo la falesia nella roccia tufacea che i pescatori un tempo utilizzavano come rifugio per le imbarcazioni e oggi sono piccole abitazioni delimitate da porte, tutte di colore diverso. Proseguo la mia camminata verso nord fino a raggiungere la Sedia del Papa, un gigantesco scoglio semi-collegato alla riva da lunghe lingue di pietra la cui forma ricorda, appunto, la sedia del Papa. Rientro in città, superando l’Arco di Traiano, una delle più importanti testimonianze romane delle Marche e tra i meglio conservati d’Italia. Così slanciato e così vicino al mare, l’arco mi sorprende e quasi mi incute una certa soggezione. Ma è risalendo verso il colle Guasco che rimango senza parole davanti al Duomo di San Ciriaco, che sembra quasi vegliare e proteggere gli anconetani dall’alto. Oltre alla bellezza architettonica e alla splendida posizione di questo luogo, è proprio la visita interna che vale la pena per ammirare alcuni oggetti sacri avvolti da un alone di mistero e suggestioni. Su tutti, mi spiega Giorgia, la mia guida locale, il dipinto miracoloso della Vergine di tutti i Santi. Pare, infatti, che la Madonna ritratta in questo dipinto abbia mosso gli occhi in più occasioni, tant’è che lo stesso Napoleone Bonaparte volle vedere personalmente il dipinto. Davvero una bella scoperta!
Sirolo, un paese da favola
È mattina presto e sono già in macchina. Direzione Sirolo, antico borgo medievale ed ex castello fortificato incastonato nel verde del Parco Conero. Ed è un paese da fiaba quello che si presenta davanti ai miei occhi e che percorro a piedi in un dedalo di strette stradine dove improvvisamente si aprono scorci di grande impatto visivo, soprattutto dalla piazzetta, uno dei luoghi più romantici della Riviera. Leggo che Sirolo vanta uno dei mari più cristallini e trasparenti dell’Adriatico che, da oltre 20 anni consecutivi, viene premiato con il titolo di Bandiera Blu d’Europa e con le 4 Vele di Legambiente. E allora non mi resta altro da fare se non andare alla scoperta delle sue spiagge. Ed è così che, in sella a una bici elettrica (ma si può scendere anche a piedi o con un autobus), raggiungo la spiaggia Urbani che si trova proprio sotto la costa dirupata. Il panorama è stupefacente, adagiata come è nel verde del Parco Conero e con quella grotta naturale proprio a lato dell’insenatura. Mi tuffo nell’acqua che qui ha le mille sfumature del celeste e, guardando verso il sole che brilla, mi sento veramente appagata. È tempo di rimettermi in cammino e raggiungere il Teatro alle Cave che si trova sulla strada per Portonovo. È incredibile quello che vedo una volta raggiunta l’ex cava di pietra caduta in disuso: davanti a me un palcoscenico naturale, un teatro che anima le notti sirolesi in uno scenario unico, anche per la sua acustica. Di sera, decido di regalarmi un bel piatto di spaghetti con i famosi moscioli selvatici, che sono pure presidio Slow Food, una sorta di cozza che però si sviluppa spontaneamente. La mattina dopo faccio colazione con un goloso maritozzo di Sabbatini, il forno storico del paese, ed eccomi pronta e in forze per affrontare il mio trekking verso Piani di Raggetti, uno dei tanti sentieri da escursione del monte Conero. Cammino in silenzio tra paesaggi montani fino ad arrivare al Belvedere Nord da cui la vista sui Monti Sibillini è stupefacente.
Numana, il gioiellino
Da qui, eccomi pronta a spostarmi verso l’ultima tappa del mio tour. Antico borgo di pescatori, Numana sorge sulle pendici meridionali del Monte Conero ed è un vero gioiellino, da scoprire a piedi. Dal basso ammiro le fattezze della parte alta, dove un fitto reticolo di viuzze abbraccia le colorate casette dei pescatori e si apre poi in un ampio belvedere affacciato sul mare. Prima di tutto, voglio vedere il Crocifisso miracoloso, conservato nell’omonimo Santuario. Ed è proprio Giorgia a raccontarmi che fu portato da Carlo Magno come dono per Papa Leone III, ma a causa di una tempesta, fu costretto a sostare nella cittadina, dove abbandonò il simulacro che fu ritrovato in mare solo dopo un maremoto. Mi soffermo qualche istante davanti al Crocifisso e sono di nuovo nella luce abbagliante del sole, direzione porto. Dalla barca la spiaggia delle Due Sorelle (nella foto), chiamata in questo modo per i due scogli gemelli che emergono dalle acque che se visti da nord assomigliano a due suore poste in preghiera, mi appare come una visione. Perfetta nella sua bellezza stilizzata. Non resisto e mi butto in acqua, nuotando verso riva. Difficilmente ho visto acque così limpide e trasparenti. Che meravigliosa scoperta la Riviera del Conero! 

Testo di Elena Barassi (pubblicato su Confidenze n. 28/2021)

Foto Regione Marche
 
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