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Da Beethoven a Steinbeck, da Frida Kahlo a Johnny Cash, una raccolta delle più sorprendenti lettere d’amore mai scritte. Per curiosare nelle passioni di artisti, scrittori e musicisti, ma anche per prendere spunto da loro: “Amore, l’arte delle lettere” di Shaun Usher (Feltrinelli, 7,99 euro).
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“È l’uomo della mia vita. L’amore che mi è venuto incontro per caso e ha illuminato un giorno in cui tutto era andato storto. Poi ha trasformato in gioia allegra i tanti che sono venuti dopo”. Inizia così “La mia vita con Giampaolo Pansa” (Rizzoli, 19,50 euro), il libro con cui Adele Grisendi racconta 30 anni accanto al grande giornalista scomparso nel 2020. Una storia d’amore vero e indimenticabile.
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Nefer è giovanissima ed è incinta, ma non dell’uomo che ama. La sua è una gravidanza indesiderata, che non le impedisce di provare un sentimento forte, quasi un’ossessione, nei confronti di un altro. Ma è una ragazza povera, che vive nell’Argentina degli anni Venti, e i suoi desideri non hanno voce. Solo l’abbraccio con la natura, forte e generosa, potrà sostenerla mentre la società la ostacola. Sara Gallardo, giornalista e scrittrice argentina scomparsa nel 1988, ha esordito con “Gennaio” (Solferino, 14 euro) a 27 anni. Ha dedicato molti suoi libri a storie di donne.
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Chi ha visto la serie Bridgerton (Netflix) potrà divertirsi a ritrovare in “Il Duca e io” (Mondadori, 14,50 euro) l’atmosfera frizzante e romantica che accompagna la nascita dell’amore tra Daphne e il duca di Hastings. Questo titolo è il primo di nove romanzi che Julia Quinn ha dedicato alla saga dei Bridgerton.
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Ellis e Michael si conoscono a 12 anni e crescono insieme, condividendo giri in bicicletta e gare di nuoto, scoprendo la forza della poesia e dell’arte. Succede anche qualcos’altro tra loro. Qualcosa che, nella Oxford degli anni Sessanta dove vivono, non ha parole per essere detto. Poi, i due amici ammettono Annie nel loro gruppetto e tutto cambia. Da Sarah Winman, attrice e scrittrice inglese, un romanzo breve e toccante sul confine tra amore e amicizia, solitudine e intimità. “L’uomo di latta” (Mondadori, 17 euro).
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La famiglia Jashi ha un segreto che si tramanda di generazione in generazione: la ricetta di una cioccolata calda così irresistibile che, offrendola, si può ottenere da chi l’assaggia ciò che si vuole. Ma questo la rende anche pericolosa, come scoprono Stasia, Christine, Kitty e le altre donne della famiglia, la cui storia si sviluppa dall’epoca degli ultimi zar ai giorni nostri, e dalla Georgia a San Pietroburgo, da Londra a Vienna, in un affresco che, in oltre 1000 pagine, non smette mai di stupire e affascinare. “L’ottava vita” (Marsilio, 22,80 euro) di Nino Haratischwili, scrittrice e drammaturga di origine georgiana residente in Germania, ha già ottenuto un grande successo internazionale.
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A Parigi c’è una libreria molto particolare, a partire dal motto della proprietaria, Albertine, che è: “Leggere non serve a niente”. La sua assistente, Babette, affascinata e terrorizzata da lei, è una giovane animalista che vive con un porcospino nel cassetto della biancheria e si batte accanitamente contro la vivisezione. Ogni terzo martedì del mese in libreria arriva Simon, detto l’Orco, un biologo amico di Albertine e favorevole alla sperimentazione animale che Babette non sopporta. È lo spunto iniziale di un romanzo imprevedibile, ironico, avventuroso e romantico che fa sorridere e sorprende dalla prima all’ultima pagina.
“Maschi e murmaski”
(Feltrinelli, 15 euro)
è il libro d’esordio di Chiara Bongiovanni, traduttrice dal francese e insegnante.
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Dafne è una donna indipendente. Architetto, vive a Milano e cerca di controllare l’emotività con il massimo della freddezza razionale, chiedendosi se esista un algoritmo delle passioni. Ma si rende conto a un certo punto di non avere ricordi della sua infanzia e che, senza un passato, non le è possibile fare pace con se stessa. Allora, parte per Napoli, dove viveva con la famiglia, alla ricerca della sua infanzia dimenticata e di quella se stessa bambina a cui vuole dare voce. Naturalmente, non sarà un incontro facile, quello con i ricordi che aveva messo da parte, ma proprio in quella città, caotica e fantasiosa, ricca di suoni, voci e umanità, Dafne scopre una ricetta semplice ed efficace. Che permette di guarire dagli amori sbagliati e dagli errori, aiutando a perdonare quando è necessario.
“La ricetta del cuore in subbuglio” (Salani, 14,90 euro) di Viola Ardone.
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La protagonista dell’ultimo romanzo di Simona Sparaco, “Dimmi che non può finire” (Einaudi, 18 euro),
è una trentenne che ha imparato fin da bambina che le cose belle finiscono. Ed è talmente dominata dal timore di soffrire che preferisce essere lei a troncare tutto ciò che potrebbe darle gioia. Trovandosi senza lavoro, decide di accettare un incarico che non le piace, sicura che, se non altro, non lo perderà. Inizia così a occuparsi di Samuele (e indirettamente di suo padre), un bimbo solo e ferito che un po’ le somiglia. Ma questa situazione si rivela presto carica di potenzialità emotive che la spaventano: saprà rischiare e aprirsi alla forza trasformatrice dell’amore e della vita?
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