Cinema fra le donne di Giorgio Scerbanenco

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Un'inchiesta sulla vita delle donne e un'analisi psicologica sotto forma di romanzo, in cui ogni donna ritroverà se stessa

 

di Tiziana Pasetti

 

Trama – Siamo a Milano, a pochi passi da Porta Monforte. Nella Pia Casa trovano ospitalità donne, giovani e non, con scarse possibilità economiche. Arrivano, ognuna con una propria storia forse da dimenticare, con la speranza di poter dormire in un letto e non alla stazione Centrale, di poter mangiare un pasto caldo, di trovare un aiuto nel cercare una sistemazione lavorativa. Non possono restare a lungo, al massimo una settimana. La camerata piena di letti che le accoglie di notte è un altoparlante naturale: i sospiri, le lacrime, le risate, raccontano meglio di ogni parola lo stato d’animo di una donna. Maria, Franca, Cristina, Gertrude, Brescia: chi sono, cosa le ha portate in quell’ostello? E cosa può accadere se nel mezzo degli stenti emotivi ed economici di ognuna arriva a ‘colonizzare’ la Pia Casa un famoso regista cinematografico con la sua troupe per girare alcune scene del suo film?

Un assaggio – L’avvocato Granelli, una volta ogni due o tre mesi, si presentava alla direzione della Pia Casa, tenuta dalle sorelle Farelli, e a nome di una certa N.N. lasciava una somma non piccola a favore dell’istituto. Quella N.N. era la signora Gertrude Rossi. La vecchia signora viveva sola con una cameriera in un appartamento di sua proprietà; le era morto il marito due mesi dopo il matrimonio e non si era più sposata. Abbastanza ricca già per conto suo, più ricca ancora per l’eredità maritale, aveva cominciato presto a spendere il suo denaro in beneficenza. Dopo diverse prove aveva convenuto col suo avvocato che la cosa migliore era dedicarsi tutta a un’opera sola e così, con i suoi soldi, era stato rimesso a nuovo un antico ricovero femminile, poco pulito, trascurato, miserabile. Questo ricovero era diventato la Pia Casa. Donna coraggiosa come era, aveva alla fine trovato il modo di entrare in quella casa alla quale da tanti anni si dedicava. Forse poteva sembrare un po’ avventuroso, e finché era stata giovane essa non aveva  neppure pensato a un simile espediente, perché è dei giovani la ragionevolezza e la misura, anche se sembrano folli. Ma oltrepassata quell’età in cui le avventure sembrano avventure veramente, e cominciando a pensare che niente in fondo è avventuroso in quel senso, e tutto lo è, invece, ma in un altro senso più profondo, si convinse che indossare il soprabito e il cappellino della sua cameriera e presentarsi alla Pia Casa come una qualunque bisognosa sarebbe stata una cosa normalissima e, inoltre, molto utile, perché le avrebbe permesso di vedere da vicino e senza pietosi veli ciò che voleva vedere. Del resto non le poteva accadere nulla di male, a cinquantaquattro anni la vita comincia a trascurarvi perché siete verso la fine, e in fondo, qualunque cosa vi possa accadere, non è un gran male.

Leggerlo perché – Scerbanenco non è solo l’autore dei quattro meravigliosi titoli con protagonista lo strepitoso medico (radiato dall’ordine per aver praticato l’eutanasia su un’anziana donna malata) Duca Lamberti. Scerbanenco ha scritto tantissimo (pochissimo, per chi lo adora come me e come me non è mai sazio di perdersi nel suo incredibile talento, in quella scrittura pazzesca, in quello sguardo analitico davvero unico) e Cinema fra le donne appare in 33 puntate, dal 9 dicembre 1942 al 19 gennaio 1943, sull’edizione serale del Corriere della Sera. Praticamente un’inchiesta sulla vita delle donne, minuziosa analisi sociale e psicologica (personale e di gruppo), in forma di romanzo. Ebbe un successo incredibile, ogni lettrice poteva ritrovare se stessa in uno dei topoi del mondo femminile così minuziosamente tratteggiati dalla scrittura di Giorgio. Ho voluto – e lo consiglio anche a voi – fare una prova (difficilissima): leggere un capitolo al giorno, di sera. Attendere l’evoluzione. Chiedermi ‘cosa accadrà? Scopriranno chi è Gertrude? Cristina troverà Vairenghi? Maria accetterà l’aiuto di Cesare? Franca capirà che sta sbagliando? Anna cosa deciderà di fare?”. In tempi in cui tutto è divorabile in un istante recuperare la lentezza, l’attesa, è stato delizioso. Le magie di Giorgio – il più grande di tutti – non finiranno mai. Leggetelo (tutto quello che trovate, qualità indiscutibile) per, se già non lo siete, innamorarvi per sempre.

 

Giorgio Scerbanenco, Cinema fra le donne, La Nave di Teseo

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