“Quindi l’uomo era lì. Non a quindici chilometri di distanza, in un motel a East Deerfield, ma proprio lì, ad Aurelia. Abitava lì, a quel che pareva; aveva preso in affitto o si era fatto prestare la casa dal tetto aguzzo, faceva la spesa al supermercato. E faceva scorta (il pensiero echeggiò doloroso dentro Matthew) dello spuntino preferito di Chloe. E tutto questo che cosa voleva dire esattamente? C’era qualche differenza fra un amante che abita lontano e deve affittare una stanza in un motel e un amante che si trasferisce proprio sotto il naso del marito? No. L’infedeltà è comunque infedeltà. Ma mentre risaliva verso la montagna avvertì la minaccia incombente di nuovi fastidi. Si ritrovò a immaginare la progressione dei sentimenti che doveva essere avvenuta fra i due amanti per portare fino a quegli sviluppi: affettuose dichiarazioni di struggente mancanza reciproca; propositi sempre più audaci per stare insieme più spesso. Gli parve di poter ascoltare il dialogo fra loro, come se si svolgesse nella sua auto, il respiro mozzato dall’emozione della passione illecita: Voglio stare sempre con te…anch’io lo voglio…e se mi trovo un posto qui…? Se ti cerco un posto in affitto…? Non sono affari miei, continuava a ripetersi meccanicamente, eppure gli sembrava di sentire, quasi riverberata addosso, l’eccitazione sempre più forte per le nuove vette della passione, per l’intimità, il pericolo che quella situazione avrebbe comportato. Quando arrivò a casa non aveva dubbi: le cose stavano volgendo decisamente al peggio”.
Le madri di Charlie e Matthew erano sorelle. Quando la madre di Charlie è morta il padre, che all’epoca lavorava a Dubai, nella sede distaccata di una banca, lo ha mandato a vivere dalla zia, a Londra. Nei cinque anni che Charlie ha passato in quella casa lui e Matthew hanno frequentato la stessa scuola e hanno stretto un legame fraterno. Poi Charlie è tornato a New York e i due si sono persi di vista, anche e forse soprattutto a causa dei problemi delle famiglie di provenienza. Passano dieci anni e Matthew si trasferisce negli Stati Uniti e cerca il cugino. Charlie lo accoglie con calore, forse anche a causa dei problemi legati alla sua famiglia di approdo: ha appena divorziato, un divorzio che ancora scotta sulla pelle, dentro al cuore.
Li ritroviamo nell’estate del 2012, a Cobble Hill. Sono le sette di una sera umida e i due sono diretti verso Aurelia, dove Charlie ha una villa. Lì c’è Chloe, ad attenderli, la seconda e amatissima moglie di Charlie. Matthew e Chloe hanno molto in comune, il senso dell’umorismo soprattutto, e Matthew prova per lei sentimenti fortissimi, anzi la ama, la ama di un amore puro, che non potrà mai realizzarsi: troppo cristallino è il suo affetto verso il cugino. Charlie e Chloe hanno proposto a Matthew di passare l’estate nella casetta degli ospiti e Matthew accetta con gioia e gratitudine. Il suo lavoro non sta andando bene e per l’estate ha subaffittato il suo appartamento a NY per far quadrare i conti. Per sdebitarsi cucinerà per loro ogni giorno prelibate leccornìe. Proprio mentre si trova alla guida della sua auto, diretto verso un supermercato, Matthew scopre che Chloe non è stata sincera: era uscita di casa dicendo che sarebbe andata a yoga e invece la vede parcheggiare fuori da un motel, con vestiti diversi da quelli che indossava quando li aveva salutati. Matthew aspetta. Dopo un’ora la donna esce. Seguita dopo pochi minuti da un uomo che Matthew non ha mai visto prima.
Dirlo subito a Charlie? Questo è il dilemma di Matthew. E qui comincia il giro sulla giostra psicologica di Lasdun. Un thriller che ricorda le dinamiche e i tempi narrativi di Hitchcock con pagine che trascinano nella trama e pagine che invitano all’analisi introspettiva dei personaggi. L’uomo che Chloe ha incontrato nel motel viene trovato morto: chi l’ha ucciso?
Lasdun, davvero bravissimo e disciplinato, ci consegna un romanzo che somiglia a un trattato – di quelli basati su storie di vita – sulla vera pazzia, sulla vera psicosi; chi ne soffre ha un’unica certezza al mondo: essere normale. E per dimostrarlo è disposto a tutto.
James Lasdun. Frattura, Bompiani
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