“In effetti Christine e Zachary Samuels si frequentarono per un po’. Andavano molto d’accordo. Passarono ore alla National Gallery e alla Tate, mostrandosi a vicenda tutti i loro quadri preferiti, discutendo con grande trasporto. Amavano gli stessi film e gli stessi libri, condividevano le stesse idee politiche, parlavano senza alcuna inibizione. Quando facevano sesso era puro, assoluto piacere: Zachary era così a suo agio col suo corpo e così generoso, fare l’amore con lei gli piaceva in modo così schietto, che riusciva a sciogliere quel che di contratto e guardingo c’era in Christine. Eppure lei in seguito, riflettendo sul loro felice legame, non avrebbe mai pensato davvero che fossero stati amanti, nemmeno tra sé e sé. Quella parola aveva qualcosa di eccessivo, non trasmetteva il passo sobrio e senza scosse della loro unione. C’è sempre una componente di violenza nell’amore carnale, che ti trascina con sé nella sua avventura; quando era stata con Zachary aveva a stento avvertito lo scossone alla propria sensibilità”.
Christine e Lydia sono amiche da sempre. Diverse, opposte, ovviamente complementari. Anche Alex e Zachary sono amici, erano, fin dai tempi della scuola. Diversi, opposti, ovviamente complementari.
“Erano”. Zachary è morto. Muore a pagina 9 del romanzo (splendido) della Hadley, probabilmente un infarto: “un minuto prima era nel suo ufficio alla galleria, stava benissimo, stava parlando con Jane Ogden di una nuova mostra, e un attimo dopo è crollato a terra”. Zachary la roccia, il gigante allegro, il mago degli equilibri, non c’è più. A gridarlo attraverso una cornetta del telefono alla sua amica del cuore è sua moglie. “Non può essere vero” è la reazione di Alex, quando a dargli la triste e incredibile notizia è la sua, di moglie.
All’inizio del romanzo Christine, Lydia, Alex e il fu Zachary ruotano intorno ai 50 anni. Sono professionisti, sono genitori di figli ormai adulti. Sono due coppie formate da quattro amici. La morte di Zachary riporta Christine, Lydia e Alex indietro di anni. Assistiamo al primo incontro tra Lydia, Christine e Alex. Alex il professore, sposato con Juliet, padre di Sandy. E Lydia che si innamora al primo sguardo. Christine persa tra poesie romantiche e in rima e i primi approcci con l’arte, il disegno intorno a spazi vuoti e disabitati. Lydia effervescente e tutta solo cuore. Alex rigido e cattedratico che scrive poesie senza esseri umani. Zachary ricchissimo e perdutamente innamorato di Lydia. Alex che un giorno per caso nota il viso di Christine, le sue labbra dal sorriso asimmetrico, i suoi occhi dallo sguardo sfuggente.
Zachary è morto. Ma cosa è accaduto in tutti questi anni? È accaduta la vita, è accaduto il successo, è accaduta la figlia Grace, è accaduto molto in superficie e tanto in profondità, dove tutto sembra buio e trova spazio una luce più intima. È accaduto l’amore, per lui e non solo. Alla prima fioritura hanno fatto seguito le altre, alcune inattese altre destinate.
A dare la notizia della morte di Zachary è sua moglie Lydia. Alex e sua moglie Christine erano in casa, “stavano ascoltando musica quando squillò il telefono. Era una sera d’estate”.
Tutto, in un matrimonio, non è come sembra. E anche nelle amicizie salde tra coppie che come rami, come fiori, ingigantiscono e allungano le ombre carnivore.
Tessa Hadley, L’arte del matrimonio, Bompiani
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