“Il grande psoas è posizionato in profondità, all’interno dell’articolazione anteriore dell’anca e del tratto interiore della colonna vertebrale, o ‘colonna lombare’. Definito talvolta ‘il potente psoas’, è il più importante muscolo scheletrico del corpo umano, poiché collega la metà superiore del nostro corpo a quella inferiore (ossia la colonna vertebrale alle gambe). Ciò lo rende un muscolo posturale molto rilevante, preposto alla mobilizzazione e alla stabilizzazione di due articolazioni differenti: l’articolazione dell’anca (o articolazione coxofemorale) e la colonna lombare. Lo psoas è ubicato vicino al centro di gravità del nostro corpo, quindi il suo ruolo consiste anche nel regolare l’equilibrio. Inoltre, lo psoas influisce sulle energie nervose e su quelle sottili”.
Siamo praticamente nati insieme ma ci siamo conosciuti solo un mese fa. Lui ha fatto di tutto per farsi notare ma io ero distratta, in altre faccende affaccendata. Poi ad un tratto deve essersi arrabbiato di brutto, a nessuno piace passare inosservati, inascoltati, trasparenti. Deve essersi arrabbiato e ha reagito lanciando fuoco e fiamme. A quel punto, una mattina…una mattina mi son svegliata e ‘bella ciao’, mi fa. Un dolore pazzesco. ‘Bella, ciao’, senza neanche presentarsi, senza dire ‘sono io, mi chiamo tal dei tali, abito in te, mi muovo con te, mi fermo con te, mi piego, mi alzo, mi allungo, mi contraggo, anzi, se ti muovi, ti fermi, ti pieghi, ti alzi, ti allunghi, ti contrai è grazie a me. Tu, che neanche conosci il mio nome, tu che mi dai per scontato, ecco, tu. Piacere, mi chiamo Psoas’.
Prima di scoprire che ad essersi arrabbiato e irrigidito fosse proprio lui, Psoas, c’è stato l’incendio, il rogo, il barbecue: un ferro rovente conficcato nella mia anca che mi attraversava tipo, in effetti, spiedino. Che sarà? “È il colon irritabile!” ha sentenziato il medico di base dopo (dis)attenta visita di mezzo minuto al telefono. “È un follicolo esploso!” ha gridato il ginecologo alzando le braccia al cielo. “È allora boh”, hanno sospirato il medico di base e il ginecologo dopo qualche tempo, mogi mogi. Io, intanto, come le foreste amazzoniche, mi consumavo giorno dopo giorno.
Poi è arrivata la mia ecografista con la sua super sondina. E poi con la sua splendida risonanza. E poi con il suo ‘vediamo un ortopedico, dai’. E l’ortopedico, dopo avermi preso una gamba e averla fatta roteare come una trottola, mi guarda, strizza la fronte, gli occhi, arriccia il naso, batte le mani, fa pure un inchino e procede con le presentazioni di rito: “Egregia paziente, le presento Sua Maestà il Grande Psoas. È arrabbiatissimo con lei”.
Il Grande Psoas, il ponte tra il corpo e la mente, il muscolo dell’anima. La fonte dell’equilibrio e del piacere (concorre infatti all’eccitazione sessuale), collega il respiro al movimento, alle emozioni, all’energia e alla guarigione. Adesso è nelle mani di un osteopata che fa lo stuntman e il wrestler e mi fa piangere due volte a settimana. Non si è rasserenato, Mr Psoas, siamo ancora rigidi, lancia ancora frecciatine. Io però adesso lo coccolo e gli ho anche comprato un libro che parla di lui (come funziona, come rimetterlo in riga, come fare per andare d’accordo anche dopo che ci si conosce e frequenta e convive da un po’), questo che vi sto consigliando. Parla di noi figli della società dell’Anca Flessa. Stare seduti fa male. Grande metafora: bisogna alzarsi, muoversi. Smettere di cercare punti di appoggio all’esterno, il centro di gravità permanente è a portata di Psoas.
Jo Ann Staugaard-Jones, Psoas, Macro
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