“Quando eravamo bambini, le sei settimane delle vacanze estive sembravano un insondabile profondo fossato tra la fine di un anno scolastico e l’inizio del successivo. Ma adesso che eravamo grandi il tempo scorreva più veloce, e quando il ritmo dell’estate cominciava ad affermarsi, metà delle vacanze erano già andate. I preparativi per il matrimonio sembravano rafforzare questa sensazione, e quando il tempo per organizzare una festa comincia a scarseggiare le idee si schiariscono. La gita in barca doveva ancora arrivare e il torneo di tennis di solito segnalava che stava arrivando settembre, rendendolo un evento malinconico. (…) Era il momento migliore del giorno, quando gli adulti tornano verso casa per un bicchiere di gin e le famiglie si preparano per la cena, ma il sole è ancora caldo. Esisteva piacere più intenso del lento passaggio dal freddo al caldo? Sognando delle mani sicure di Kit e del suo sorriso lento, ho avvolto i pensieri nel filo spinato per tenere lontani Hugo e Mattie. Quando le persone esprimono nostalgia per l’adolescenza, sospetto sempre che abbiano ricordi inadeguati”.
Quattro figli, una mamma e un papà. Un’estate, lunghissima, e una casa, color pervinca, pronta ad accogliere i giorni dalla luce piena. La casa è lì da un tempo immemorabile, umida d’inverno, fredda, perfetta da giugno a settembre. C’è anche una dependance, a pochi passi dal mare. E lì, da tempo, passano l’estate Hope e Mal. Hope e Mal che a fine mese si sposeranno, finalmente. Oltre a mamma e papà e ad Alex, Mattie, Tamsin e alla voce narrante, l’altra figlia, che resterà senza nome (scelta splendida dell’autrice, e leggendo il romanzo capirete perché), arriveranno anche Hugo e Kit Godden, i figli adolescenti di Florence, madrina di battesimo di Hope e stella hollywoodiana.
Un attimo perfetto rientra nella categoria ‘letteratura per ragazzi’ e io in effetti l’ho scoperto così, mentre vagavo all’interno della Feltrinelli in Piazza di Torre Argentina a Roma. Avevo abbandonato mia figlia Allegra in quel reparto e mi ero tuffata con un carpiato perfetto nella sezione più estiva che esista, quella dei gialli. Quando, dopo ore, sono andata a recuperarla l’ho trovata con questo libro in mano, «mi ha colpita la copertina», mi ha detto. L’ho sfogliato velocemente, ho letto la prima pagina. Mi è partito un grande sorriso, uno di quelli che mi parte solo in due casi che poi in realtà è uno: quando mi innamoro. Un uomo o un libro, non fa differenza, è un attimo perfetto e basta.
Alex ama i pipistrelli, Tamsin i cavalli, Mattie l’amore, la Voce ama le stelle. Hope ama Mal e Mal ama recitare: sarà lui il prossimo Amleto al Rose. Hugo è chiuso e antipatico, Kit è il serpente che porterà l’inferno in Paradiso.
Un attimo perfetto è un romanzo di formazione meraviglioso. Quella che a tutti gli effetti sembra un’estate come tante, appena alterata da eventi straordinari come un matrimonio, come un torneo di tennis, porterà il peso di tutti i percorsi di crescita: il primo sguardo disilluso, la prima ferita che cicatrizza sì ma in modo imperfetto, i primi affanni senza soluzione, la sconfitta, i lati oscuri.
Se è un libro per ragazzi? No. È un libro per chi lo è stato e non lo ha dimenticato.
Meg Rosoff, Un attimo perfetto, Rizzoli
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