Ne soffrono più di 3 milioni di italiani, ma è il classico disturbo di cui nessuno parla. Si tratta degli attacchi di panico, un disagio che può condizionare seriamente la vita. Nel mio piccolo conosco due persone che ne soffrono: una fa fatica ad attraversare la strada da sola nel traffico caotico cittadino, l’altra non riesce a entrare alla Stazione Centrale di Milano per il bagno di troppa folla. Ma potrei citarvi anche i casi di chi ha paura dell’aereo e quando sale la scaletta inizia a sudare e sente il cuore che batte a mille.
Nella storia vera, Sconfitta d’amore, raccolta da Anna Magli, che trovate su Confidenze di questa settiman, parliamo di come questo disturbo possa anche condizionare, se non precludere, la vita affettiva oltre che quella sociale. Paolo, professore di liceo, racconta la sua travagliata storia d’amore con Camilla, una collega di scuola un po’ fragile e problematica, che soffre di attacchi di panico fin da quando era ragazzina. Fin a qui tutto bene, si potrebbe dire, con una buona dose di amore e di pazienza, forse la situazione si potrebbe anche tollerare.
Ma non sempre succede che Amor vincit Omnia (l’amore vince su tutto) e più spesso accade che ci si senta impotenti, impreparati a gestire situazioni imprevedibili e più grandi di noi. Per questo è importante non negare questi disturbi, non fare finta di niente, ma imparare a conviverci e a curarsi.
Vi segnalo il libro di Rosario Sorrentino, neurologo: Attacco di Panico. A un passo dalla libertà. Descrive il panico come “la bestia”, qualcosa di incontrollabile che scaturisce da dentro di noi.
Non è un trattato scientifico, ma un romanzo, dove la protagonista, Laura, potrebbe essere chiunque di noi, alle prese con troppo stress da lavoro e ansia.
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