Torna la voglia di andare in bici e con le belle giornate che ci regala quest’estate anzi tempo, è subito boom delle due ruote. Per chi vive nei piccoli centri forse non è una novità e la bicicletta è sempre rimasta un mezzo di locomozione a basso costo e alla portata di tutti, giovani e meno giovani.
Ma per chi abita nelle grandi città è solo da pochi anni che le nostre strade si sono trasformate per accogliere il popolo delle due ruote. Prendete Milano per esempio, nella zona dove abito io, Porta Romana, ma anche in tanti altri quartieri, il pavé, la tipica pavimentazione delle strade di una volta a quadrotti di pietra, insieme ai binari del tram, hanno costituito per anni un binomio che rendeva estremamente pericoloso, muoversi in bici su quei percorsi.
Da ragazza ricordo che provai ad andare a scuola in bici, ma mi dissuasi quasi subito dal continuare: avevo due centimetri di spazio tra il tram che sfrecciava alla mia sinistra e la macchina parcheggiata sulla destra, e mentre sussultavo come un canguro sul pavé, pregando di non finire con la ruota sui binari, con il tram che mi tintinnava dietro, decisi che mai più avrei sfidato la sorte in modo così temarario.
Così per anni ho invidiato quelle eleganti signore milanesi che sfilano leggiadre nel centro città su lussuose bici inglesi dalle ruote così sottili che basterebbe un alito di vento a farle cadere, e mi sono chiesta come facessero, quanto allenamento ci fosse alle spalle per sfidare i pedali in tacco dodici e tailleur e portare a casa la pellaccia.
Ma oggi la situazione è cambiata, Milano ha da tempo un servizio di bike sharing, tra i primi in Italia a essere gestito dall’ammistrazione comunale, che permette a tutti i cittadini di muoversi per il centro storico sulle due ruote per un pomeriggio di shopping o una commissione di lavoro. E accanto a quello comunale, ne sono sorti altri, tutti guidati da App, che consentono di lasciare e riprendere le bici dove si vuole e non solo nei posteggi autorizzati.
Nell’ultimo decennio sono state realizzate piste ciclabili un po’ in tutte le zone della metropoli e proprio nella mia zona, per esempio, c’è un percorso ciclabile che porta praticamente fino fuori città, in barba a pavé e binari.
I cittadini apprezzano e lo dimostrano i dati diffusi lo scorso mese di marzo dal secondo Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility a cura dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (promosso dal Ministero dell’Ambiente e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile).
Tra il 2015 e il 2017 i clienti della mobilità condivisa sono aumentati del 50%: nel 2017 sono stati registrati 357 servizi di sharing mobility di cui il 76% di bike sharing con un aumento del 17% rispetto al 2016.
Il bike sharing italiano è primo in Europa per diffusione, con 39.500 bici offerte in 265 Comuni. Tra le grandi città italiane, al primo posto per consumo di mobilità condivisa c’è Milano. Più di due terzi delle bici però circola solo in quattro città: Milano, Torino, Firenze e Roma.
Della poesia delle due ruote vi parla su Confidenze la storia vera Un amore di bici, raccolta da Manuela Lenzini. Qui siamo lontani dagli scenari moderni dle bike sharing, visto che il tema del racconto è il recupero di una vecchia bicicletta che ha avuto un peso non indifferente nella vita della protagonista.
Quanto a me, due anni fa mio marito mi regalò una bellissima bici nuova per la festa della mamma, l’idea era quella di fare qualche scampagnata insieme a nostro figlio e per un po’ mi sono lasciata prendere di nuovo dalla frenesia delle due ruote. Ma poi i miei entusiasmi si sono spenti presto: lavoro fuori Milano lungo un percorso difficilmente transitabile in bici, visto che è la strada che porta all’aeroporto di Linate. E nel weekend ormai mio figlio se vuole va con gli amici a farsi il giro in bici, non mi resta quindi che qualche romantica pedalata lungo i navigli con il consorte, e in fondo non è così male.
E voi che rapporto avete con la bici? La usate abitualmente? Avete anche voi una bici del cuore, magari custodita in cantina o in qualche casa di campagna? Raccontatecelo.
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