Non risparmia nessuno, nemmeno tra i divi di Hollywood e i grandi personaggi storici. La depressione colpisce indiscriminatamente, senza tenere conto dell’età, del sesso, di dove viviamo, del lavoro che facciamo.
Il ricorso ai farmaci in tanti casi è indispensabile. Ma sarebbe un vero peccato ignorare le tante possibilità non farmacologiche disponibili per gestire la depressione, il malessere emotivo, gli stati di animo di segno negativo.
Dopo aver incontrato tanti pazienti che soffrono di questa malattia, ho la piena convinzione che quello più sensato sia l’approccio integrato alla depressione, ovvero una strategia che affianca in modo sinergico diversi strumenti tra loro e, ove necessario, ai medicinali prescritti dallo specialista.
Disponiamo ormai di precise evidenze scientifiche che dimostrano che il cibo può influenzare la salute mentale e che i sintomi della depressione diminuiscono già nel giro di poche settimane in chi segue diete appositamente calibrate, come ha attestato, tra gli ultimi, uno studio clinico di poco più di un anno fa (Francis HM et al, A brief diet intervention can reduce symptoms of depression in young adults – A randomised controlled trial, PLoS One, 2019 Oct 9;14(10):e0222768). Così come sappiamo con certezza che un’alimentazione male impostata è collegata alla depressione.
La dieta per contrastare la depressione è una dieta non poi tanto diversa da quella di cui vi parlo ogni settimana. Deve essere normocalorica e normoproteica, distribuire i pasti nella giornata nel modo più fisiologico prevedendo una colazione ricca e sana, includere frutta e verdura fresche in abbondanza, pesce, carni bianche e rosse, uova, latticini magri o legumi a ogni pasto, cereali integrali, semi, olio extravergine d’oliva, spezie ed erbe aromatiche. Tutti cibi ricchi di nutrienti e micronutrienti indispensabili al buon funzionamento (anche) del sistema nervoso e della mente.
Nel contempo, l’alimentazione contro la depressione limita gli alimenti industriali (che costituiscono purtroppo la gran parte dei prodotti che troviamo al supermercato), i cereali raffinati, lo zucchero e tutto ciò che lo contiene (dolci, bibite ecc.), i cibi pieni di sale, grassi di scarsa qualità e additivi di ogni genere. Sono prodotti spesso pratici, ma impoveriti del loro capitale nutritivo originario e con tante aggiunte indesiderate. Apportano troppe calorie e innalzano i livelli di infiammazione nel corpo, evento che riverbera i suoi effetti nefasti persino sulla mente.
Alla dieta vengono di solito associati specifici nutraceutici e fitoterapici, dalle documentate attività migliorative della funzionalità cerebrale e di sostegno dell’umore, che agiscono anche agevolando la produzione di neurotrasmettitori “della felicità”, come la serotonina. Sto pensando a vitamine del gruppo B e vitamina D, a magnesio, zinco e selenio, a S-adenosil metionina, tirosina e omega 3, ma anche a erbe come griffonia, rodiola ed eleuterococco, o a funghi quali Cordyceps sinensis, da assumere negli abbinamenti e nelle dosi più opportune seguendo una logica personalizzata.
Esistono persino specifici probiotici che hanno effetti sulla salute mentale e per questo chiamati psicobiotici. Vengono impiegati nel trattamento micronutrizionale della depressione, così come dell’ansia e dell’insonnia.
Altri ancora sono gli strumenti da contemplare in un approccio integrato alla depressione. La pratica di un’attività fisica regolare e costante ha un’azione antidepressiva potente. La giusta quantità e qualità del sonno ha ricadute importanti sul tono dell’umore. Il ricorso al sostegno psicologico permette di affrontare meglio il disagio profondo all’origine della depressione. Trascorrere del tempo nella natura, nei boschi, in montagna, ricongiungersi con le parti più inalterate del nostro mondo e staccare nel contempo dalla routine dei pensieri che si attorcigliano su se stessi, è una pratica dai riconosciuti effetti lenitivi dei mali dell’anima.
Già il semplice decidere di occuparsi di sé, adottando tali comportamenti ed eventuali ulteriori correttivi dello stile di vita, in genere aiuta chi ci prova a sentirsi meglio, a livello fisico e mentale insieme.
D’altronde, non è forse vero che noi siamo un’unità di corpo e mente e che non c’è reale e duraturo benessere del corpo senza quello della mente e viceversa? Con un approccio integrato possiamo prenderci cura di entrambi.
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