Ma voi, di che cosa avete paura? Mi piacerebbe che lo scriveste sul blog.
Io, di tutto. Ho le paure dell’infanzia e dell’età adulta perché la paura non fa nessun progresso.
Ho paura delle malattie e della morte. Di diventare scema e non accorgermene. Dell’aereo, degli ascensori, della guerra, dei terroristi e della pochezza di quelli preposti alla nostra salvezza.
Ho paura della Merkel, di Junker, della Le Pen, del Fondo Monetario Internazionale, di quelli che ci governano, degli europeisti e degli antieuropeisti, degli hoolygans e delle banche.
Della sorte di quelli che amo. Di attraversare la strada a Roma. Da pedone è un’impresa rischiosissima. Tutte le strisce pedonali nel mio quartiere sono cancellate e invisibili. Anche con la nuova legge sul delitto stradale, l’auto resta un’arma non convenzionale con licenza di uccidere. Quando ti vedono con le stampelle accelerano, e se prendi sotto qualcuno non c’è nemmeno il giudizio sociale. L’idolatria della macchina domina tutto.
Gli italiani si drogano si ubriacano e invece di mettersi a letto si mettono alla guida. Io tutto sommato ho coraggio, ma il coraggio discende dalla paura. Ho paura di essere esclusa dalla vita delle persone a cui voglio bene, senza spiegazioni – più di ogni altra cosa ciò mi addolora e mi spaventa, come se fossi cancellata dal mondo – quando in amore, nell’amicizia, nel lavoro la gente sparisce senza una parola. Da parte di chi scompare è un esercizio di potere tremendo, ti condanna a chiederti perché, senza risposte, e tu te ne dai mille, e ognuna fa saltare una tua sicurezza.
Ho paura di non sentire più amore. Della estrema vecchiaia. Della fame. Delle tasse, della riforma della scuola, della scientifica coltivazione dell’ignoranza da parte delle istituzioni. Di perdere il dono della scrittura. Di essere separata da quelli che amo. Di come stiamo diventando cattivi tutti quanti, assuefatti al delitto e all’orrore, che vengono cancellati da un orrore più grande, fino all’anestesia. Ho paura di scoprire che non sono coraggiosa come credo. Per fortuna la paura è anche un piacere, un gioco, un balocco un esorcismo – e soprattutto questo, credo, ho voluto fare con voi.
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