Arriva oggi nelle librerie Non sono una signora, l’ultimo romanzo di Anna Premoli (Newton Compton Editori, 9,90 euro), che racconta di Audrey, trentenne newyorkese simpatica e spregiudicata alle prese con l’incontro con un uomo che (almeno all’apparenza) non potrebbe essere più “sbagliato” per lei. Questo libro t’incuriosisce? Non perdere il numero 46 di Confidenze, in edicola la settimana prossima: troverai un “assaggio” del romanzo.
Abbiamo fatto una chiacchierata con l’autrice.
Quando ha capito che le sarebbe piaciuto diventare una scrittrice?
«Ho iniziato a scrivere nel 2009, mentre ero in attesa di mio figlio Marco, spinta dalla necessità di svagarmi dopo giornate di lavoro molto stressanti. Insomma, è nato tutto per gioco, e in un certo senso continua a esserlo, dal momento che di professione sono un gestore finanziario. La scrittura è rimasta il mio angolo di pace e tranquillità».
Com’è nato questo romanzo?
«Audrey è un personaggio già comparso in altri miei romanzi, fa parte di un affiatato quartetto di amiche scrittrici. Dopo tante storie, è finalmente arrivato il momento di renderla protagonista nel vero senso della parola. L’occasione è stata anche un modo per tornare a viaggiare, almeno con la fantasia. Infatti nel libro ci troviamo a New York, che rappresenta uno degli ultimi viaggi che ho fatto prima che il Covid stravolgesse le abitudini di tutti noi».
Ci racconta la sua giornata di scrittrice?
«Molto atipica e da non prendere a esempio: di solito sono alla mia scrivania, in ufficio, già alle otto del mattino, intenta a leggere analisi finanziarie. Mi dedico alla scrittura solo verso sera o nei fine settimana, quando riesco finalmente a scalare la marcia. Il poco tempo a disposizione fa sì che io sia sempre molto concentrata a raccontare al meglio la storia che ho in testa. In genere scrivo a braccio, senza scalette, curiosa a mia volta di scoprire come evolverà la storia».
Quali sono i suoi romanzi preferiti?
«Posto che sono una lettrice onnivora, La coscienza di Zeno di Italo Svevo occupa un posto speciale nel mio cuore, perché è pervaso da quella pungente autoironia a cui attingo anch’io, pur scrivendo un genere differente»
Qual è il suo più grande desiderio per il 2021?
«Vorrei che tornassimo al più presto alla vita prima della pandemia. Viaggiare senza timori mi manca moltissimo».
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