Giochi da spiaggia? Vince il burraco

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Il modo più semplice (e piacevole) per tirare il tramonto al mare è prendere le carte e giocare a burraco. Anche quando la fortuna volta le spalle

Dopo avervi raccontato, nel post di venerdì scorso, che per me le vacanze sono rigorosamente a spasso in moto con tappe ogni giorno diverse, ecco la smentita: quest’anno niente viaggio. Colpo di scena, infatti, me ne sono stata ferma e immobile, come inchiodata, in una sola località per oltre una settimana.

Visto che Ferragosto e dintorni non è certo il periodo migliore per muoversi (di solito il giro lo faccio a luglio), ho optato per una soluzione della serie “stessa spiaggia, stesso mare”, anche se pensavo di sclerare per la noia mortale. Invece, ecco il secondo colpo di scena: è andata alla grandissima.

Ve ne parlo, perché ho appena letto l’editoriale del nostro direttore che trovate su Confidenze in edicola adesso, intitolato Giochi da spiaggia. Nell’elenco di Angelina, i passatempo con cui tirare il tramonto sotto l’ombrellone sono la lettura, gli intrattenimenti enigmistici, le chiacchiere e le carte.

Sinceramente avrei aggiunto le partite a biglie, ma al mare dove vado io non c’è sabbia e questa attività è impossibile. Quindi, mi sono sempre presentata ai bagni con due mazzi di carte in borsa, pronta per improvvisare un burraco.

Ma che dico, improvvisare? Se in quei 10 giorni affrontavo il tragitto fino alla spiaggia sotto una canicola che avrebbe ucciso un cammello, era proprio perché sapevo che al bar c’era un selezionatissimo gruppetto di persone con cui sedermi al tavolo e lanciarci sfide all’ultimo sangue, sfoderando jolly e pinelle.

In realtà, io ho sempre e solo preso botte da orbi, ma il bello di questo gioco è che quando vinco mi sento un dio. Però, quando perdo non mi perdo certo d’animo, anzi: non vedo l’ora di iniziare una nuova partita per tentare di rifarmi. Peccato che la settimana nefasta non mi abbia concesso neanche quella magra soddisfazione. Eppure, ho continuato a smazzare senza un attimo di tregua, incurante della sfiga che mi remava contro con brutale ferocia (difficile trovare un giocatore che commenti in altro modo i suoi risultati disastrosi…).

E adesso che la vita da spiaggia è ormai finita? Prima di tutto ringrazio il cielo, perché con lei sono finite le umiliazioni sul tappeto verde. Ma lasciandomi il mare alle spalle, come un bravo scout faccio una promessa. Se l’estate prossima le carte continueranno a non girare, la meta delle mie vacanze sarà un lido sabbioso, su cui mi presenterò armata di Settimana enigmistica, un bel libro di almeno 1000 pagine. E, soprattutto, un sacchetto di biglie (ho tutto il tempo per cercare quelle dei miei tempi con dentro le foto dei ciclisti). Con cui sfiderò, primi fra tutti, Anna, Elena, Franco, Frankino e Marina (citati in ordine alfabetico per non fare torti a nessuno!), a cui dico grazie per la bella settimana passata insieme.

 

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