“Nell’anno trascorso da quando ho abbandonato la religione dei Mormoni e mi sono messa in viaggio per rivelare alla nazione la verità sulla poligamia in America, molti si sono chiesti per quale motivo avessi accettato di far parte di un matrimonio plurimo. Tutti quelli che incontro – contadini, minatori, ferrovieri, professori, uomini di chiesa, o il senatore dal viso triste, ma soprattutto le loro mogli -, tutti vogliono sapere per quale motivo mi sia sottoposta a una pratica coniugale così intrisa di asservimento e sofferenza. Quando spiego loro che mio padre ha cinque mogli e che mi hanno allevata nella fede che il matrimonio plurimo sia la volontà di Dio, spesso queste persone mi chiedono con franchezza: «Ma…Mrs.Young…come ha potuto credere a una cosa simile?». Rispondo loro che la fede è un mistero, inafferrabile per molti, e mai facile da spiegare.
Non scrivo per destare scalpore, ma per amore della Verità. Io sono soltanto una, ma ancora oggi innumerevoli donne conducono un’esistenza più miserabile e asservita di quanto non sia mai stata la mia. Forse la mia storia rappresenta l’eccezione, perché sono sfuggita, con mio grande rischio, alle catene della poligamia; e perché mio marito è Brigham Young, il Capo e il Profeta della Chiesa mormone, e io sono la sua 19ͣ , e ultima, moglie”.
Cominciamo da un numero. 732.
Settecentotrentadue pagine.
Continuo con un nome, quello dell’autore. David Ebershoff. Lo abbiamo già incontrato qui, è suo il romanzo dal quale è stato tratto The Danish Girl, storia di un percorso di transizione di genere realmente accaduta e poi interpretata per il grande schermo da Eddie Redmayne.
Ebershoff è bravissimo e i suoi lavori vengono premiati ovunque non solo dai lettori ma dal giudizio della critica. Un motivo c’è. Unisce con grande competenza il reale al fantastico. Prende una storia, una situazione, un tema e li sviscera con la serietà del ricercatore e la curiosità del narratore.
Due sono le storie che si intrecciano in questo romanzo e sono entrambe storie di poligamia. La prima è ambientata in uno degli Stati Uniti, lo Utah: in una famiglia mormone c’è stato un omicidio. Una donna, è una delle tante mogli, è accusata di aver ucciso il marito. Jordan è il figlio che è stato allontanato quando era ancora un bambino. Sarà lui a cercare di risolvere un caso molto più intricato di quanto le apparenze potrebbero indicare.
La seconda è una storia di ribellione. Ann Eliza assiste, bambina, all’arrivo delle nuove mogli del padre. Essa stessa diventerà la diciannovesima moglie del leader e profeta della Chiesa mormone. Non resterà a guardare. Non si lascerà scivolare la vita accanto.
Romanzo storico, crime story. Bestseller internazionale. Dicevo, 732 pagine. Non abbiate paura, le divorerete.
David Ebershoff, La 19ͣ moglie, Giunti
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