Luigi XIV, il Re Sole, divenne il Re Ombra, quando si sposò con Françoise d’Aubigné, Madame de Maintenon, che fu la sua padrona. Françoise era la nipote dell’eroe della resistenza ugonotta, che mai si arrese al potere cattolico e pagò caro il suo eroismo.
Dal nonno, Françoise aveva imparato una sola cosa: a non fare come lui. Lei voleva stare con i vincitori. Si fece cattolica, in un ben calcolato teatro, e finì per sposare il Re. La sua carriera di arrampicatrice fu geniale. Era povera, e capì che nella corrotta Versailles c’era una sola merce rara: la virtù. Non avendo altri gioielli se ne adornò, facendosi la fama di donna seria e religiosa.
In prime nozze sposò il poeta Scarron, che riceveva la nobiltà, e lei seduceva tutti ma senza darsi a nessuno. Questo rassicurava le donne, e conquistò le dame di corte che prima o poi l’avrebbero presentata al re. Fece la serva a tutti, attenta a sembrare indipendente. Condiva la sua sottomissione incondizionata di condizioni fittizie, passando per una donna fiera, che non si piegava. A forza di astuzia, arrivò a re Luigi.
Il Re era bellissimo, adorato come il sole, ma anche ignorante e bigotto, e con la paura che aveva dell’inferno, la sua lussuria smodata lo aveva sottomesso ai preti. Quella donna lo colpì, diversa da tutte. Le altre bruciavano delle fortune per un ricco abito, lei vestiva solo di nero. Colta, devota, gli metteva una soggezione inebriante. Trovò quell’insperato prete-donna, così abile da fargli credere che lei e Dio fossero una cosa sola. Il re le affidò i suoi bastardi, figli di Madame de Montespan, l’amante ufficiale, un’oca frivola e bella che non badò a quella donna austera, volutamente spenta. E avrebbe riso, se le avessero detto che quella bigotta mirava a rubarle il re. Luigi le diede il titolo di Madame de Maintenon. Riuscì a entrare nel cuore di lui con le sue prediche, facendo leva sui rimorsi del re, che dopo ogni amplesso aveva il terrore d’esser dannato. Non era bella, ma gli vendette il Paradiso. Scalzò per prima cosa l’amante del re in quanto madre, dimostrando che lei sola era degna di educare i suoi figli. Povera Montespan, capiva solo i diamanti, e le toilettes milionarie, mentre la Maintenon si faceva ammirare dal re, lei saggia, lei buona, che si adatta, con le sue mani virtuose, ad accudire i figli della colpa.
Finché il re distinse il prete dalla donna, e divennero amanti. Lei, maestra di politica, gli impose di tenere segreto il loro legame. La Montespan fu defenestrata, e l’altra divenne la regina occulta di Versailles. Cominciò il suo immenso, il suo sordo potere. L’ipocrita ha vinto. Con lei, il re ebbe l’illusione di essersi assicurato l’aldilà. E il re la sposò, per prenotarsi il Paradiso. (Continua al prossimo numero).
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