Il rapporto tra fratelli, siano dello stesso sesso o di sesso diverso, va analizzato tenendo anzitutto conto dell’ordine di nascita e valutando se si tratta di una famiglia armonica e funzionale. Ovvero di una famiglia nella quale i genitori dimostrano ai figli di volersi bene, di rispettarsi, di non tradirsi, di stimarsi e di sostenersi a vicenda. E sono attenti, amorosi, disponibili all’ascolto, all’educazione dei ragazzi. O se al contrario formano una famiglia “disfunzionale”. Come, per esempio, accade quando i genitori si sono separati in modo traumatico generando nei figli conflitti di lealtà. Oppure quando hanno ricostituito una nuova coppia con altri partner generando nuovi figli. O continuano a convivere denigrandosi a vicenda.
Sane contese
I primogeniti, proprio perché nati per primi, costituiscono per i genitori un “banco di prova” sia della loro unione sia del rapporto con le loro famiglie di origine. Inoltre, sono un banco di prova delle loro capacità di prendersi cura di un neonato. La nascita di un figlio, per via delle cure quotidiane intense che gli vengono rivolte, specie da parte della madre, modifica il rapporto di coppia, la vita sessuale e il tempo che si dedica al partner e spesso succede che il padre si senta messo all’angolo, si isoli, sia assente. Se poi le gravidanze si succedono a breve termine, è normale che i bambini si contendano l’attenzione e le cure della madre. La gelosia tra fratelli per l’attenzione esclusiva dei genitori è storia antica. E quando nascono due maschi e/o due femmine a breve distanza tra loro, il secondo tenderà a differenziarsi nettamente dal primo. Per esempio, se il primo è molto studioso, il secondo sarà un creativo. Se il primo/a è un attento conservatore delle tradizioni familiari, il secondo, per ritagliarsi uno spazio di attenzione, spesso diventa un contestatore proprio di quelle consuetudini educative.
L’unica via è il dialogo
Nel caso di Harry, secondogenito della compianta Diana, principessa del Galles e moglie apertamente tradita di Carlo d’Inghilterra, imitare la ribellione materna alle regole e alle ipocrisie della corona inglese ha certamente contribuito a sottolinearne la sua individualità, decisamente alternativa a quella del fratello William, futuro sovrano. Ma ha anche fatto emergere l’aperta, forse insanabile conflittualità con il padre, oggi re Carlo III, con la sua seconda moglie e con la corona inglese, smascherandone, anche con il suo libro in uscita, miserie, mancanze e ipocrisie, retaggi culturali. Così Harry diventa, oggi, colui che riesce a emergere, a coltivare l’attenzione di tutti, proprio come faceva Diana, sua madre, e può puntare il dito contro chi l’ha ferita e lo ha ferito. In nome di una rivalità fraterna che per il momento non trova, per questi due fratelli come per tanti altri, la via del dialogo, del confronto, della vicendevole comprensione, del rispetto. Valori che soltanto nell’autentica fraternità, all’interno della famiglia come tra i popoli, possono garantire progresso e pace. ●
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articolo pubblicato su Confidenze n. 3 2022
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