L’altra faccia dell’autismo

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L'autismo è un disturbo della personalità spesso compensato da uno straordinario senso artistico, come racconta Confidenze su questo numero

Era estate, il mare agitato invitava a giocare con le onde, a buttarsi tra i cavalloni spumeggianti per riemergere oltre.

II gruppetto di bambini lungo la spiaggia di Sabaudia si era avventurato nell’emozione di tuffarsi insieme tra le creste delle onde, là dove s’infrangono sulla secca, vicino alla riva. Tra loro, ricordo Lavinia, sette anni, una massa di lunghi riccioli neri su due occhi grandi spalancati sul mondo. La si distingueva dagli altri per come saltellava, immergendosi totalmente, e completamente nuda, nella massa d’acqua argentata, invasa da una gioia contagiosa, che lei esternava con gridolini del tutto simili allo stridio dei gabbiani. Non parlava Lavinia, era autistica, ma nell’acqua si sentiva felice, nel mare parlava la lingua universale dei bambini, fatto di risate, sorrisi, urla e gioia e il suo modo di comunicare era questo: imitare il verso dei gabbiani.

Quel pomeriggio di sole estivo mi è tornato di nuovo in mente leggendo il racconto di Giovanna Morini La stanza di Alessio, che pubblichiamo sul numero 14 di Confidenze. È la storia di un illustratore di graphic novel, Lorenzo, che deve almeno in parte il suo successo professionale al fratellino autistico, Alessio, dal quale ha ereditato e proseguito lo straordinario talento artistico.

MORINI

Sì, perché l’altra faccia della medaglia è che spesso l’incapacità dei soggetti autistici di relazionarsi con gli altri, il loro astrarsi dal mondo esterno, viene compensata da uno straordinario estro artistico che si sviluppa nella musica, nelle arti figurative e anche nella letteratura.

Ecco come racconta Lorenzo la scoperta del talento artistico del fratello “In quel periodo trovai il primo disegno: era nel mio zaino, rappresentava uno strano paesaggio con grandi alberi e misteriose creature alate. Quell’immagine tracciata a matita mi parve così suggestiva e misteriosa. Pensai a quale dei miei compagni di classe avrebbe potuto eseguirla, ma nessuno di loro, per quanto ne sapessi, possedeva quel talento così magico”.

Il resto della storia è naturalmente anche il doloroso ricordo della difficile convivenza di una famiglia con una malattia che apparentemente non dà speranza di miglioramento.

Oggi fortunatamente i genitori di bambini autistici non sono più lasciati soli nell’affrontare il loro dramma. O almeno esiste una maggiore consapevolezza su questa malattia e sono numerose le associazioni di supporto ai malati e alle loro famiglie.

Domani 2 aprile sarà la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, sancita da una risoluzione delle Nazioni Unite nel dicembre 2007. È un appuntamento importante che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema dell’inclusione sociale dei malati di autismo, oggi bambini, ma adulti del domani.

Anche per questo riteniamo significativo segnalare il progetto della Fondazione Oltre il Labirinto, un’associazione creata da genitori di figli autistici, che sta costruendo il primo esempio europeo di cohousing per l’autismo. Si tratta di un villaggio pensato come una struttura lavorativa e terapeutica e in futuro anche residenziale, dove i malati possono restare vicino alle loro famiglie e   sviluppare le proprie competenze individuali.

Numerose sono già le attività in corso:si va dalla cura e allevamento degli animali, dalla coltivazione e raccolta di prodotti ortofrutticoli, a un laboratorio di cucina e di musicoterapia, a uno di falegnameria e di meccanica per la riparazione delle biciclette fino all’assemblaggio delle Hugbike, le bici degli abbracci. Chi volesse aiutare la Fondazione Oltre il labirinto può farlo con una raccolta fondi che dura fino al 12 aprile inviando un Sms del valore di 2 euro al Numero 45505.

Sull’autismo segnaliamo anche il libro uscito di recente:  Un autistico in famiglia. Le risposte ai problemi quotidiani dei genitori di ragazzi autistici  di Luigi Mazzone, Mondadori Editore.

Confidenze