Attenti ai messaggi sul cellulare che sembrano arrivare dalla banca o altri enti e chiedono di inserire dati sensibili. Spesso, sono trappole pericolose
DI VALERIA GHITTI
Un trillo sul cellulare e arriva un sms: “A seguito della pratica richiesta per Covid-19, aggiorni i dati su inps.informa.online”. Un messaggino come questo è giunto a molti nell’ultimo anno e, probabilmente, anche a qualcuno che effettivamente aveva avviato qualche pratica con l’Inps, traendolo in inganno. È solo un esempio di truffa informatica finalizzata a “pescare” i dati della vittima, perpetrata tramite sms. I brevi messaggi di testo che viaggiano sul telefono sono infatti sempre più spesso fonte di insidia, tanto più che, a differenza delle mail, godono ancora di una certa fiducia, anche se arrivano da mittenti sconosciuti.
◗ Come riconoscerli. Inviati in modo automatico e generico, hanno un contenuto variabile: promessa di premi o offerte portentose, avvisi di pacchi di cui sbloccare la consegna, richieste di aggiornamento dati o di convalida pratiche, eccetera. In generale si fa leva sull’urgenza (la richiesta pare indifferibile) o su un possibile vantaggio (come un premio). Al breve testo è associato un link, cioè un collegamento su cui si è invitati a cliccare: si aprono solitamente siti che imitano molto bene quelli di banche, pubblica amministrazione, siti commerciali e nei quali viene chiesto di inserire dati personali e sensibili.
◗ I rischi. Con questo sistema i criminali cercano di ottenere i dati sensibili con l’obiettivo di accedere a conti correnti e, quindi, al denaro. Questo può avvenire se si inseriscono i dati richiesti sui falsi siti web. E cliccando sul collegamento si dà il via all’installazione automatica sul telefono di malware che possono clonare la sim del cellulare o mascherarsi da app per carpire dati sensibili.
◗ Cosa fare. Diffidare sempre di sms che annunciano premi, offerte e avvisi urgenti, ricordando, per altro, che banche o altri enti non richiedono dati con questa modalità. In caso di ricezione, è utile fare una segnalazione alla Polizia Postale (anche online su www.commissariatodips.it). Per tutelarsi, comunque, basta non rispondere né cliccare sui link contenuti: oggi, molti smartphone permettono di impostare filtri per bloccare e rimuovere automaticamente sms sospetti. Se per errore si clicca sui link proposti, non bisogna fornire dati personali né autenticarsi.
Nel caso, però, che la truffa sia andata a buon fine, occorre avvertire la banca di bloccare i pagamenti, fare denuncia a polizia o carabinieri e chiedere il rimborso alla banca degli addebiti non autorizzati. ●
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