Sul numero di Confidenze in edicola adesso c’è un articolo-intervista, Così aiuto i giovani a sviluppare idee, in cui Leonardo Durante racconta cosa farebbe se dovesse vincere un milione di dollari.
Non sapete chi sia questo signore, a quali progetti si riferisca e, soprattutto, vi chiedete cosa potrebbe infilargli nelle tasche la gigantesca valanga di soldi?
Il professor Durante è un insegnante di sistemi automatici e controlli dell’istituto tecnico Enrico Fermi di Roma che, il 9 settembre scorso, ha ricevuto una comunicazione da sballo: è l’unico docente italiano tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize, che verrà consegnato (insieme ai dollaroni) a metà di novembre.
La sua, va detto, è una nomination assolutamente meritata. Sin dai tempi in cui era precario, infatti, il prof crea robot di ogni genere e altre amenità (per esempio, un casco da moto con frecce integrate che ha avuto grandissimo successo), le cui realizzazioni richiedono competenze in matematica, informatica, elettronica e automazione.
E visto che come collaboratori ha solo ed esclusivamente i suoi studenti, Durante dimostra, anno dopo anno (scolastico), di avere sui banchi ragazzi che masticano alla grande le materie appena citate.
Questo significa che l’insegnante non è dotato solo di una geniale fantasia, ma è anche capace di un’impresa ciclopica: far chinare le teste sui libri agli alunni, di solito più attratti dal divertimento che dallo studio.
Quando ho letto la sua storia, ho pensato «Chapeau». E ho provato una forte simpatia per questo signore che mi ricorda un po’ il John Keating impersonato da Robin Williams nel film L’attimo fuggente.
Ed eccoci al punto. Il dovere di un bravo professore, a mio avviso, è sicuramente inculcare agli studenti le proprie materie. Ma ancora più importante è un’altra qualità: riuscire a individuare le attitudini dei giovani che ha di fronte e dar loro una mano a coltivarle.
Se il docente vanta entrambe le caratteristiche, può davvero trasformare un’intera classe in una fucina di futuri adulti di successo. Perché sprona i ragazzi a dare il massimo con entusiasmo. Li stimola a esprimersi vincendo l’insicurezza tipica di quell’età. E li aiuta a seguire la strada giusta per loro, rimanendo fedeli a carattere, spirito e istinto personali.
Vi sembra poco? Purtroppo, trovare professori stile Attimo fuggente non è per niente facile. Ma quando li si incontra, è come vincere alla lotteria. E lo dico per esperienza. Al liceo, infatti, avevo un insegnante di matematica talmente abile nel farci amare i numeri, da convincere anche i più refrattari (tipo me) a studiarli con passione, ben sapendo che non sarebbero mai diventati la nostra ragione di vita.
Per contro, l’insopportabile prof di italiano non si è mai accorta che qualcuna di noi adorava scrivere. Perciò, invece di invitarci a mettere su carta idee e pensieri liberamente, pretendeva che consegnassimo temi strutturati secondo le sue rigide regole.
L’atteggiamento, ovviamente, mi ha portata a detestare con tutte le forze le sue ore e a trascorrerle colorando il diario in attesa che finissero. Per fortuna, però, non ha soffocato il mio desiderio di diventare giornalista.
Eppure, a volte mi chiedo come sarebbe andata se in cattedra ci fosse stata una persona diversa, più interessata alle mie inclinazioni. Chissà, magari mi avrebbe dato una mano a creare a un giornalino di classe. E poi, in un crescendo continuo, a trasformarlo in una pubblicazione rionale, cittadina, regionale e perfino nazionale. Sovvenzionandola pure.
Sto delirando? Non del tutto. Perché dovete sapere che gli alunni di Leonardo Durante hanno già vinto parecchi premi, moltissime sfide. E, ciliegina sulla torta, il docente ha dichiarato che se dovesse davvero vincere il milione di dollari, ne devolverebbe una parte all’istituto in cui ha iniziato a lavorare come precario. Scusate, ma non vorreste un tipo così per i vostri figli?
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