Che cosa pensate della nostra sanità, la promuovete o la trovate difettosa? Nel n 23 di Confidenze parliamo degli errori in corsia: ce ne sono ancora tanti, o forse sembrano tanti perché quando una neonata muore per mancanza di soccorsi, quando un bambino prematuro viene ucciso dalla sostanza sbagliata nella flebo, quando operazioni banali provocano danni irreparabili, questi casi balzano alla ribalta delle cronache e tutti ne restiamo impressionati.
Nel nostro articolo, facciamo il punto sul mix di fattori che incidono sugli errori in corsia: la carenza di fondi diminuisce l’efficienza, la diffidenza dei pazienti (e il crescere delle cause verso i medici) spinge chi lavora in ospedale a tutelarsi ordinando esami inutili e i soldi spesi in questi accertamenti riducono ulteriormente le risorse.
Però, al di là dei macroproblemi, ognuno di noi ha rapporti con medici e ospedali. E non sempre le cose vanno male. Anzi. Nella mia esperienza, certo c’è stato qualche medico frettoloso, ma anche tanti capaci, presenti, capaci di attenzione e di cura “umana” del paziente.
Mi viene in mente soprattutto il caso di mio suocero. Qualche anno fa, soffriva di strane febbri e disturbi ricorrenti ed era stato ricoverato più volte senza che fosse possibile arrivare a una diagnosi sicura. Finché, all’ospedale di Busto Arsizio, decisero che dovevano andare a fondo del problema: esami su esami, consulti, accertamenti. Con l’accanimento di chi è deciso a risolvere un rompicapo, ma anche con molta attenzione per lui e per come si sentiva. Alla fine, è stato dimesso con una diagnosi e certi episodi non si sono più ripetuti. Ma è buffo e commovente sapere che, ancora oggi, basta dire il suo nome a qualcuno del reparto per sentirsi rispondere: «E chi se lo dimentica?». Perché il suo caso difficile ha rappresentato una sfida, professionale e umana, ha fatto sperare e disperare, al di là di dei protocolli che a volte sembrano soffocare l’umanità.
Non credo che questo sia un esempio così raro. Credo che gli esempi di buona sanità non manchino.
Voi che ne dite, ci raccontate qual è la vostra esperienza?
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