Oltre 770 milioni di indirizzi email e oltre 22 milioni di password rubate. Sono i dati del più grande furto di email e password mai avvenuto nella storia, reso noto qualche settimana fa con il nome di Collection# 1, un maxi archivio, una specie di elenco del telefono con dentro migliaia di indirizzi mail di ignari utenti con le relative password trafugate.
Ho provato a cercare in questo archivio se c’era lil mio indirizzo di posta personale con relativa password, e l’ho trovato, segno che le mie credenziali sono state carpite (un sito dal nome impronunciabile Have I been pwned, in italiano “sono stato bucato”) vi dice se il vostro account è stato violato.
Perché mi perdo in questi tecnicismi? Non certo per gettare nel panico le lettrici di Confidenze ma per ricordarvi che oggi ricorre il Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza online istituita e promossa dalla Commissione Europea, che si svolge in contemporanea in oltre 100 Paesi, per far riflettere le ragazze e i ragazzi sull’uso consapevole della Rete e delle nuove tecnologie.
Su Confidenze trovate la storia vera Ciccio Bomba raccolta da Lucia Scepi che affronta il tema del bullismo, quando il fenomeno non era ancora in veste “cyber”, ma conteneva comunque in altre forme lo stesso germe della prevaricazione e del dileggio. È uno dei tanti aspetti dell’uso consapevole e “sano” di Internet, un uso che potremmo dire in disuso, visto i risultati delle ultime ricerche condotte sugli italiani.
Google Italia presenta proprio oggi i risultati di un sondaggio commissionato a YouGov sul tema della privacy e della sicurezza on line, da cui risulta che più della metà degli italiani intervistati (il 54%) ha ricevuto email di phishing (ovvero messaggi che riportano a siti di attività fraudolente) il 15% ha avuto il pc infettato da virus e un altro 12% ha subito accessi non autorizzati ai profili social e al proprio account di posta elettronica.
Il dato che però colpisce di più di questa ricerca riguarda la “pigrizia” di moltissimi utenti a non cambiare spesso le password: il 38% continua a utilizzare la stessa password per alcuni o addirittura per tutti i servizi online utilizzati.
E quando si tratta di aggiornare le credenziali di accesso, oltre un terzo degli intervistati (32%) le cambia solo ogni 6/12 mesi, il 27% ogni 2/4 mesi, solo il 21% le cambia con frequenza mensile, e il 14% addirittura mai. Ecco perché poi si verificano fenomeni come il Collection#1 che vi ho citato prima.
Per fare fronte a questi problemi, Google – insieme Altroconsumo e Telefono Azzurro – ha lanciato da qualche mese Vivi Internet, al meglio, un progetto che vuole promuovere l’educazione digitale attraverso un percorso formativo rivolto ai ragazzi, alle famiglie e agli educatori. I temi affrontati vanno dalla reputazione on line, al phishing e e truffe, la privacy e la sicurezza fino al bullismo e cyberbullismo e la segnalazione di contenuti inappropriati.
Già perché spesso sono i più piccoli e più indifesi a pagare lo scotto della libertà totale della Rete. Anche per questo spiega a Confidenze Claudio Monteverde, Corporate Communication e Public Affaris Manager di Google Italia, sono stati creati servizi ad hoc come l’App Family Link che aiuta i genitori a seguire le attività di navigazione di bambini e adolescenti sui dispositivi Android e a impostare alcune regole digitali di base per la propria famiglia.
O come il portale YouKids, una app distinta dalla normale app di YouTube e dedicata ai bambini di 3-9 anni, che garantisce un’esperienza più sicura di fruizione del web, grazie a molteplici opzioni di controllo che vengono messe a disposizione dei genitori e all’utilizzo di sistemi automatizzati che aiutano a scegliere i contenuti adatti ai più piccoli.
In vista del Safer Internet Day, vi riportiamo i consigli di Google per aiutare i genitori e i nonni a utilizzare la app YouTube Kids:
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Decidete voi l’esperienza di navigazione più appropriata per la vostra famiglia: dalle impostazioni di ricerca di YouTube Kids potrete scegliere quanta libertà di esplorazione volete lasciare ai vostri figli. Se abilitate la ricerca, avrete accesso a milioni di video; disabilitatela se preferite limitare l’esperienza dei vostri figli a una serie di video più ristretta e controllata.
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Indicate voi la strada, i ragazzi vi seguiranno: le impostazioni di YouTube Kids prevedono che possiate scegliere quali contenuti dell’app (canali o video) rendere disponibili ai vostri figli: per coloro che desiderano abilitare questa funzione, basta aprire le Impostazioni, andare al profilo del bambino e selezionare la voce “solo contenuto approvato”.
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Scegliete i contenuti in base all’età dei bambini: c’è un’età per ogni cosa, anche quando si parla di video. Su YouTube Kids, i genitori possono creare profili diversi per ciascuno dei propri figli. I più piccoli apprezzeranno il fatto di avere un profilo individuale e anche il design dell’applicazione sarà adattato all’età dei vostri figli: i più piccoli riceveranno meno testo, mentre i ragazzi più grandi avranno più contenuti sugli schermi. Numerosi sono i contenuti educativi: da Art Attack a SuperQuark, passando per NatGeo e molto altro ancora. .
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Tenete d’occhio il tempo trascorso sullo schermo: è sempre bene fissare delle regole con i propri figli. La funzione timer su YouTube Kids permette di circoscrivere il tempo passato dai bambini davanti allo schermo. Sarà l’app ad avvisare il bambino quando la sessione si conclude, in modo che non dobbiate farlo voi.
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