Se la malattia non è più un tabù

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L'immagine di Michela Murgia al Salone del Libro di Torino è quanto di più lontano dall'idea di malattia che abbiamo sempre avuto. Altri esempi la seguono

Su Confidenze di questa settimana Maria Rita Parsi nell’articolo La creatività oltre il male commenta la recente notizia della malattia della scrittrice Michela Murgia che ha dichiarato pubblicamente di avere un tumore al quarto stadio e pochi mesi di vita.

Parlando del cancro la scrittrice l’ha definito un complice della sua complessità, ma non un nemico da distruggere. “Non posso e non voglio fare la guerra al mio corpo, a me stessa”.

Eppure ascoltando il suo attesissimo discorso al Salone del libro di Torino dove migliaia di persone hanno atteso per ore di poter entrare nella sala, niente mi è sembrato più vitale e liberatorio delle sue parole. “Sto vivendo il tempo della mia vita adesso. Ma voi non aspettate di avere un cancro per fare così” .

L’immagine di lei sorridente e raggiante con il turbante in testa è quella di una donna libera di dire e fare tutto ciò che vuole, capace di fare progetti per il futuro che l’attende, anche di sposarsi.

Un’immagine lontanissima da quella che per anni siamo stati abituati ad associare ai malati di cancro. Una malattia che come ricorda il nostro direttore nel suo editoriale, fino a dieci anni fa non si nominava neppure, per una sorta di pudore, vergogna o senso di fatalità che avvolgeva chi ne soffriva e le loro famiglie.

Sicuramente tanto ha fatto la comunicazione che le stesse autorità sanitarie e associazioni in questi anni hanno promosso con campagne ad hoc per la prevenzione e la ricerca sul cancro.

E se oggi non ci stupiamo più di vedere in tivù Emma Bonino con il turbante in testa è anche per il gran parlare che si è fatto di cancro in questi anni, facendo passare il messaggio che la malattia è qualcosa che può capitare a tutti nella vita ma che non deve inghiottirla, bisogna imparare a conviverci senza vergognarsene.

Non a caso, pochi giorni dopo l’apparizione di Michela Murgia al Salone del libro di Torino, Concita De Gregorio, giornalista e conduttrice del programma serale InOnda su La 7, si è presentata in video con i capelli corti grigi, lasciando nel cassetto la parrucca bionda con cui eravamo abituati a vederla in tivù. Anche lei nei mesi scorsi aveva rivelato per la prima volta di aver avuto un cancro e di essersi operata ad agosto.

E che dire di Alessandro Baricco che lo scorso anno aveva stupito tutti dichiarando di essere affetto da una forma di leucemia cronica e di essere prossimo al trapianto?

L’elenco dei vip che hanno “fatto outing” per così dire è lungo, da Fedez al pianista Giovanni Allevi.

Non so se queste confessioni pubbliche aiutino a star meglio chi le fa, ma sicuramente generano un’empatia collettiva, qualcosa che ci rende tutti più umani. Nel condividere insieme la sofferenza di una persona, la sentiamo anche un po’ nostra e la esorcizziamo, rendendola parte della vita quotidiana e non più un evento eccezionale.

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