Scioglietevi, mettete le ali! Diceva Fancesca Cabrini alle suore, a tutti, quando era una donna, non ancora una santa. La via del cielo è così stretta, sassosa e spinosa, che niuno può camminarvi se non volando. E lei, questa ragazzina del lodigiano nata nel 1850, maestra elementare e suora, superando ostacoli impossibili si fece missionaria, e con le sue compagne volò in America a riscattare gli immigrati più poveri calpestati e ignoranti, gli Italiani. Dopo la scomparsa degli indiani e l’emancipazione dei neri, i paria sono gli italiani, disprezzati anche dagli altri cattolici- gli Irlandesi non li vogliono in chiesa perché puzzano.
Tra terra e cielo, biografia vivissima e ispirata, scritta da Lucetta Scaraffia, l’ho letta in un momento di vuoto, quando smetti di sentire fortemente le cose, e lo spirito si addormenta. Leggo, e mi balza davanti questa suorina minuta, audace come sette eroi, che attraversa 28 volte l’Oceano, e in una terra sconosciuta, in mezzo a mille ostilità, senza mezzi, farà sorgere negli Stati Uniti e poi in Brasile, in Argentina ovunque, orfanotrofi, ospedali, scuole per gli immigrati, aiutandoli a integrarsi e ritrovare un’identità.
Madre Cabrini travolge ogni inciampo, osa, rovescia usi e pregiudizi, i suoi ragazzi non li fa stare nei quartieri disagiati ma in quelli più belli, ottiene ville con grandi giardini, ha tutti contro. Ma lei ha dalla sua il Sacro Cuore, che ama di amore attivo: Le sorelle devono essere pronte a lasciare Dio per Dio, in servizio del prossimo.
Cura epidemie, viene colpita in una sparatoria, si salva- ha ancora tanto da fare- È troppo piccolo il mondo, io vorrei abbracciarlo tutto
Madre Cabrini è diventata santa anche perché sapeva fare i conti. Anzi era un genio dell’economia, dell’audacia finanziaria e del risparmio- serve Dio in un turbine di azzardi che vanno tutti a buon fine. Le sue suore, all’occorrenza anche muratori e zappatori, sono colte, suonano il piano, portano vita e letizia.
E lei è da sola tutta un’avanguardia: a New Orleans, città musicale, dove gli italiani sono odiati, li fa sfilare in processione cantando insieme agli inni sacri anche grandi classici italiani, come Va’ pensiero. Il successo è totale. Durante le traversate, le sorelle sono distrutte dal mal di mare, a lei invece il mare fa bene, anche in tempesta, il ritmo tumultuoso dell’Oceano si accorda al suo- in pieno Oceano discute con D’Annunzio della virtù, e lascia il vate senza parole – se non convertito, affascinato dal suo spirito.
Traversa a dorso di mulo le Ande, una volta deve saltare a piedi fra un crepaccio e l’altro – risale grandi fiumi su lente chiatte, e scrive! Scrive sempre, e come scrive – una rivoluzione stilistica, potente, piena di umorismo. Ciò che non riesce a fare lo sogna – immagina una nave della fede che solchi tutti i mari del mondo, lei, il pirata del bene – e mentre leggi ti pare di poter essere come lei, di poter fare come lei – non è vero, ma un poco, nella nostra vita, un frammento della sua essenza miracolosa rimbalza, grazie a un libro che è pura energia, gioia, e formidabile racconto.
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