Un film racconta la storia vera di Melissa e Caterina, scambiate in culla e cresciute per 3 anni dalla famiglia “sbagliata”
È il primo giorno di scuola, al suono della campanella i piccoli studenti escono felici. Lucia viene raggiunta dalle sue figlie maggiori e insieme aspettano la sorella più piccola, Marinella. Eccola arrivare con la maestra e Costanza, una sua compagna.
«Tua mamma era preoccupata perché non ti vedeva, vai, vai da lei».
«Questa signora non è mia mamma, mia mamma è quella lì» dice Costanza.
La maestra si scusa con Lucia per essersi confusa, la somiglianza era tantissima e ancora non conosce i bambini e i rispettivi genitori. Arriva anche Francesca, la mamma di Costanza, le due si presentano, si salutano e tornano alle loro case.
Siamo a Mazara del Vallo nei primi anni duemila. Lucia non smette di pensare a quell’episodio. Costanza ha i capelli scuri e i lineamenti ricordano quelli delle due sorelle di Marinella che, invece, ha colori più chiari e molto più simili a quelli di Francesca. Non riesce a togliersi dalla testa un ricordo, la notte in cui ha partorito le riportarono la bambina in camera con la tutina sbagliata, una tutina rosa. Mentre loro l’avevano comprata rossa. Ne parlarono al personale di turno quella notte, dissero che si erano sbagliati. Cambiarono le tutine. Tornarono a casa. Trascorsero gli anni. Fino a quella mattina.
Il dubbio logora Lucia che decide di fare le analisi necessarie a stabilire se Marinella sia sua figlia biologica.
“Incompatibili”.
Insieme al marito va casa di Francesca e le racconta tutto quello che ha scoperto, quello che ha ricordato.
«Lei ha partorito la notte di capodanno vero? C’ero pure io quel giorno in ospedale. Costanza e Marinella sono nate una appresso all’altra a distanza di dieci minuti. Da quando ho visto Costanza a scuola ho avuto un dubbio terribile, non ho dormito la notte, allora io e mio marito abbiamo fatto le analisi e abbiamo scoperto che non sono compatibili con quelle di Marinella. Io ho paura che quella notte ci scambiarono le bambine in ospedale. E se è così Marinella è figlia vostra e Costanza è figlia nostra».
Dopo un primo momento di rifiuto, anche Francesca decide di fare gli esami del gruppo sanguigno.
“Incompatibili”.
È andato in onda su Rai 1 il film Sorelle per sempre di Andrea Porporati con Donatella Finocchiaro, Anita Caprioli, Claudio Castrogiovanni e Francesco Foti, tratto dalla vicenda realmente accaduta a Mazara del Vallo nella notte di capodanno del 1998. Caterina e Melissa, questi i veri nomi delle due bimbe, sono state scambiate in culla e hanno vissuto per i primi 3 anni della loro vita con le famiglie “sbagliate”.
Nel film le piccole attrici hanno 6 anni perché era impossibile far recitare bambine più piccole. Cosa fare a quel punto? Non dire nulla? Scambiarsi le figlie? La decisione impossibile da prendere per due madri e due padri è arrivata di paripasso con quella del giudice. Le bambine dovevano tornare ai genitori biologici prima possibile, più piccole le bambine più piccolo il trauma.
Non fu così. Tutti soffrirono molto. Il dramma fu talmente grande da spingerli a trovare una soluzione diversa, una soluzione che prevedesse di continuare a far parte della vita di entrambe le bambine. Una famiglia allargata, costituita da 4 sorelle (poi ne è arrivata una quinta!), 4 genitori e 8 nonni. Le bambine hanno quindi vissuto in casa con i genitori biologici, ma condividendo la loro vita anche con la famiglia che fino a quel momento le aveva cresciute.
Insieme hanno partecipato attivamente alle riprese del “loro” film: Sorelle per sempre, che si può vedere su Ray Play. Insieme, Caterina e Melissa sono state intervistate nel programma Uno Mattina, dove hanno confermato che i colpevoli sono stati individuati, ma non hanno mai pagato, né smesso di lavorare. Insieme, hanno raccontato la loro storia anche in un libro, di prossima uscita.
Questa storia, che è l’incubo di ogni genitore, spinge inevitabilmente a porsi la domanda: I figli sono di chi li fa o di chi li cresce?
I figli sono di chi li ama.
Foto: Facebook – Ufficio Stampa Rai
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