Mi capita spesso, grazie al mio meraviglioso lavoro, di essere invitata a degustazioni di buon cibo e, quando mi va di lusso, anche di ottimi vini o liquori. Negli anni ho imparato ad abbinare ricette e vini, a riconoscere il “sentore di frutti bosco” di un rosso pregiato, a descrivere il perlage di uno spumante…
E la mia fortuna è di avere un papà che mi ha sempre insegnato a bere bene e con moderazione, anche se spesso gli amici mi prendono in giro perché, dice la leggenda, dove c’è un bicchiere arrivo io. Già, ho pochi vizi, ma buoni!
E così, di degustazione in degustazione, mi sono accorta che il bello di condividere un bicchiere (ma non troppi, mi raccomando) è che a un certo punto gli animi si aprono alle confidenze. Già la buona tavola unisce e crea un’atmosfera conviviale, se poi ci si mettono anche le gradazioni, tutto viene vissuto con più emotività, e anche con più leggerezza.
Certo, non sto parlando di esagerare, perché in quel caso il meglio che può capitare è di svenire sul letto. Sto parlando di quell’atmosfera che sia crea sorseggiando uno o due bicchieri in compagnia, quelli che piano piano aprono alle emozioni, fanno scricchiolare le barriere difensive, dischiudono una breccia nel cuore.
Negli anni ho capito che il famoso motto latino “in vino veritas” è una verità, appunto.
In effetti, intorno a una tavola e con un bicchiere in mano, nella mia vita ho detto tante cose che non avrei avuto mai il coraggio di ammettere, a volte anche un po’ scomode. Volete saperle nell’ordine?
#1: a 17 anni ho fatto la mia più bella dichiarazione d’amore mentre sorseggiavo un calice di bianco (dichiarazione destinata al mio migliore amico che in quel momento ha perso 10 anni di vita dallo stupore). Eh, sì, in effetti a quei tempi ero timidissima, ma quel goccio di vino mi aveva dato coraggio.
#2: a 19 anni anni ho confidato a mia mamma di avere iniziato a fumare e di avere un fidanzatino da 1 anno, promettendole di smettere subito con le sigarette (ma non con il fidanzatino).
# 3: ho affrontato quella che consideravo la mia migliore amica perché sentivo che la mia lealtà nei suoi confronti era unilaterale, scoprendo così che purtroppo avevo ragione.
# 4: con un calice di rosso in mano mi sono finalmente decisa a dare un aut aut al bel fotografo di moda che mi portava fuori tutte le sere, senza mai dichiararsi.
Ora il bel fotografo di moda è il mio compagno (e padre dei miei figli) da quasi 25 anni, la mia amica mi ha chiesto scusa ed è tuttora una cara amica, e mia mamma mi ha perdonato le sigarette (e il fidanzatino segreto). Il mio migliore amico a cui avevo dichiarato amore eterno, invece, se l’è data a gambe levate! Ma tant’è, non tutto riesce al meglio.
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