Una donna su tre subisce violenza almeno una volta nella vita e il 70% afferma di aver subito una qualsiasi forma di violenza, verbale fisica o molestia a sfondo sessuale in ambito lavorativo, il 40 % in ambito familiare, il 35% per strada. Chi l’ha subita comunque non ne parla con nessuno almeno nel 40% dei casi.
Sono i dati dell’indagine IPSOS per WeWorld presentati in questi giorni e che si aggiungono ad altri che dicono che il 40% degli uomini non considera violenza forzare la partner a un rapporto sessuale se non ne ha voglia, o darle uno schiaffo se ha “flirtato” con un altro (su questo tema trovate su Confidenze l’articolo di Tiziana Pasetti: Confesso sono stato violento).
Un vero bollettino di guerra che si infittisce ogni giorno di più a mano a mano che ci avviciniamo alla Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne del 25 Novembre.
Una data che corre il rischio di diventare un rito celebrativo al quale non seguono mai azioni concrete. Soprattutto in quest’ultimo anno in cui con la pandemia si è registrato un incremento vertiginoso delle richieste di aiuto: +75% nelle chiamate al Numero di Emergenza Nazionale 1522.
I Centri Antiviolenza languono senza che arrivino i fondi stanziati: l’indagine realizzata da ActionAid per il 25 novembre evidenzia come solo il 2% dei fondi 2020 stanziati sia effettivamente arrivato a destinazione; anche le risorse e gli strumenti straordinari per l’emergenza sanitaria sono in ritardo, è stato erogato solo l’1% dello stanziato per le Case rifugio dal decreto legge Cura Italia 2020.
Rispetto a quanto stabilito dalla legge del 2013, ovvero l’obbligo di destinare almeno 10 milioni all’anno per i Centri Antiviolenza e le Case rifugio, solo dal 2017 si è registrato un cambio di rotta, con un notevole incremento di risorse che ha portato a stanziare 20 milioni nel 2019 e 19 milioni di euro nel 2020.
L’altro giorno il governo ha varato il Piano strategico nazionale contro la violenza maschile sulle donne 2021-2023 facendo un investimento a lungo termine nelle attività di contrasto e nel sostenere la rete dei centri antiviolenza.
«È un investimento importante» ha detto Elena Bonetti, ministro delle Pari Opportunità «che rendiamo strutturale in legge di bilancio con 30 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori e strutturali 5 milioni di euro per l’attuazione del Piano e altrettanti per l’attuazione del Piano parità».
Se questo è quanto promette la politica, nella realtà poi ci sono tante piccole iniziative che in questi giorni vengono annunciate per contribuire a finanziare le strutture che accolgono le donne maltrattate.
Il gruppo Korian per esempio, presente in Italia con una rete di 100 strutture di case di riposo, ha stretto un accordo con D.i.R.e , la principale rete dei centri anti-violenza, per realizzare progetti di sostegno concreto rivolti alle donne sopravvissute alla violenza, mirati a un un loro inserimento lavorativo.
L’80% dei dipendenti del gruppo infatti è donna e Korian permetterà a dieci donne sopravvissute alla violenza di partecipare a un corso per Operatori Socio Sanitari organizzato da Korian Academy in Lombardia, dando poi la possibilità alle studentesse di lavorare presso sue strutture sul territorio.
La grande distribuzione scende in campo con Carrefour per supportare WeWorld, l’organizzazione che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 25 Paesi del mondo. Dal 25 al 31 dicembre 2021, su tutto il territorio nazionale, i clienti dei punti vendita Carrefour potranno donare in cassa un importo pari a 1, 3 o 5 euro, che sarà interamente devoluto a WeWorld per supportare percorsi di orientamento al lavoro dedicati alle donne più vulnerabili, con l’obiettivo di garantire loro autonomia e indipendenza economica. A seguito della donazione verrà emesso uno scontrino su cui si potrà leggere la seguente frase: “Se sei vittima di violenza o stalking, chiama il numero antiviolenza 1522” gratuito e attivo 24h su 24.
La Rete di centro antiviolenza D.i.R.e lancia la campagna “Componi LA LIBERTÀ” che dal 21 al 28 novembre consentirà di sostenere le donne accolte dalle 84 organizzazioni che aderiscono alla rete, con i 111 centri antiviolenza e le oltre 60 case rifugio in 19 regioni, attraverso una donazione al numero solidale 45591. Nel 2020 sono state oltre 20.000 sono le donne accolte da D.i.Re.
E anche lo sport vuol fare la sua parte: la lega Serie A TIM i prossimi venerdì sabato e domenica scenderà in campo con #unrossoallaviolenza, un cartellino rosso alla violenza contro le donne, un’iniziativa di sensibilizzazione nazionale realizzata con WeWorld per far sentire alle donne che non sono sole, e che in qualsiasi momento devono chiedere aiuto. Testimonial della campagna saranno gli sportivi Bernardo Corradi, Alessandro Del Piero, Elisa Di Francisca, Marco Materazzi e Marta Pagnini, insieme a Rossella Brescia, che lanceranno un appello con uno spot per dare tutti insieme #unrossoallaviolenza.
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