In vista della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla

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Il 15 marzo è la Giornata Nazionale contro i Disturbi Alimentari: su Confidenze la storia vera di Fiammetta,19 anni, e la sua battaglia contro l'anoressia

Oggi devo parlarvi della storia vera di questa settimana, che abbiamo dedicato alla Giornata nazionale contro i disturbi dell’alimentazione del prossimo 15 marzo, ma mai come in questo frangente di emergenza mondiale ogni altro appuntamento viene messo in secondo piano e ogni altro problema della vita quotidiana accantonato in un cantuccio, come se fosse poca cosa rispetto a quanto stiamo vivendo. E quindi permettetemi prima una breve digressione su come stiamo vivendo noi di Confidenze l’emergenza Coronavirus lavorando da casa, o in smart working come ormai tutti diciamo cercando di tirarci su il morale con l’ennesimo inglesismo.

 

Bene, come tanti italiani, anche noi di Confidenze siamo collegati ai computer da casa (ne ha parlato il nostro direttore sulla pagina Facebook)  e così lunedì mattina niente pausa caffè con le colleghe al bar, niente racconti su come abbiamo trascorso il fine settimana e tutte incuriosite e un po’ impaurite davanti allo schermo del computer dove ci aspettava il solito lavoro, ma con qualche incognita in più.

Devo dire che la lontananza è durata poco perché tra WhatsApp e video chat abbiamo trovato subito il modo di riempire quel vuoto emotivo e scambiarci quelle quattro chiacchiere che rendono più vivace la giornata, che è filata via liscia tra consigli su quale sistema è meglio per scambiarsi le foto a distanza e video chiamate per sentirci più vicine. Ogni giorno ci diamo appuntamento con la nostra video chat dove compaiono i nostri volti, nella nuova dimensione pseudo casalinga, e ieri abbiamo imbastito una vera e propria riunione di redazione a distanza. Devo dire che a me fa bene al morale, vedere le colleghe dal vivo, me le fa sentire più vicine e riduce un po’ questo senso di spaesamento in cui siamo piombati tutti quanti.

 

Insomma Confidenze non si ferma e anzi ora più che mai è aperta ad accogliere tutte le vostre emozioni. Detto questo, vi riporto alla storia vera di Fiammetta raccolta da Daniela Massetti: 46 Kg e pubblicata sul numero 12 di Confidenze. L’abbiamo scelta in previsione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla del 15 marzo, (#coloriamocidililla) riconosciuta istituzionalmente come la giornata dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.

Si tratta di una testimonianza a cui tengo particolarmente perché l’autrice di questa storia vera è la mamma della protagonista, Fiammetta, una ragazza che ha sofferto di disturbi dell’alimentazione quando aveva 19 anni, tanto da essere ricoverata in ospedale e che purtroppo dopo tre anni è morta in un incidente stradale.

Quando sua mamma mi mandò la testimonianza di Fiammetta non mi disse subito che si trattava di sua figlia, mi presentò queste pagine di diario scritte dalla ragazza, e io dopo qualche perplessità, d’accordo con il direttore, ho deciso di lasciarle così. Leggendole, troverete un racconto spontaneo, fresco e genuino, dove si sente che chi scrive è poco più di una ragazzina. Tra le righe leggerete angoscia, paura di non farcela, una descrizione veritiera di cosa provano i malati di anoressia, della percezione sbagliata che hanno di sé (quel mi vedo grassa, gonfia, quell’appuntamento scandito con la bilancia come se fosse un esame da superare),  ma anche tanta voglia di vivere, di amare, di sperimentare le emozioni tipiche di una ragazza di 19 anni che come dice lei “fino a poco tempo fa non sapeva neanche cosa volessero dire le parole anoressia e bulimia”.

Oggi in Italia sono più di 2 milioni gli adolescenti che soffrono di disturbi dell’alimentazione, ma solo il 10% riesce a chiedere aiuto. Quindici giorni fa a Torino di anoressia è morto un ragazzo di 22 anni, i genitori nel dare la notizia hanno detto di essere stati lasciati soli.

Ora risulta difficile pensare che in una città come Torino manchino le strutture ospedaliere adeguate a seguire questo tipo di malattie, ma forse la solitudine a cui facevano riferimento è l’assenza di supporto psicologico, di assistenza costante e continua. In Italia esistono moltissimi centri specializzati per la cura dei disturbi dell’alimentazione (trovate indicazioni nel box pubblicato nella storia vera) ma spesso il problema è che chi ne è colpito non ci vuole andare, non accetta di farsi curare.

Per questo è importante parlare di questi disagi che colpiscono non solo le giovani donne, ma anche le donne in età da menopausa e negli ultimi anni anche l’universo maschile, specie nell’età dell’adolescenza o adulta. E per chi non ha il coraggio di farlo esiste anche un Numero Verde dedicato che abbiamo segnalato nell’articolo e che rappresenta un primo livello di ascolto.

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