Per il momento la stagione è ancora clemente, ma chi soffre di artrosi, artrite e cosiddetti “reumatismi” sa che l’abbassamento delle temperature e l’aumento dell’umidità tipiche dell’autunno, e poi dell’inverno, rischiano di riaccendere dolori muscoloscheletrici più o meno intensi.
Quando i dolori ci assalgono una tantum possiamo ricorrere senza troppi patemi d’animo al farmaco antidolorifico consigliato dal medico, dall’azione rapida ed efficace. Il discorso tuttavia comincia a cambiare in presenza di dolori cronici, che richiedono trattamenti prolungati nel tempo. In quel caso l’abuso di medicinali antalgici impensierisce ed è del tutto comprensibile il desiderio di ricorrere a rimedi antidolorifici e antinfiammatori più dolci e dai minori effetti collaterali, che per fortuna esistono.
Una delle erbe più note e acquistate per trovare sollievo dai dolori è l’arnica (Arnica montana). Questo rimedio verde, di cui a scopo terapeutico si impiegano i fiori e le radici, ha un secolare utilizzo nell’ambito della medicina erboristica popolare, che ha sempre contemplato l’arnica nella cura di traumi, distorsioni, contusioni, strappi, lividi e, appunto, dolori articolari e muscolari legati ad artrosi e artrite. Le proprietà benefiche dell’arnica sono state poi confermate in epoca moderna da ricerche scientifiche e studi clinici.
Va innanzitutto chiarito che l’arnica è tossica se usata per via interna. Le uniche preparazioni di arnica ingeribile in commercio sono infatti quelle omeopatiche, che non contengono la minima traccia di principi attivi (e per le quali – corre l’obbligo di puntualizzare – non esistono prove scientifiche di efficacia, come per tutta l’omeopatia in generale).
Invece, gli estratti di arnica sono ben presenti in creme, unguenti, gel e pomate, ovvero preparazioni per l’uso topico, sulla pelle. Queste formulazioni di arnica da adoperare per via esterna possono essere effettivamente efficaci nella mitigazione dei dolori che prendono ossa, tendini, articolazioni e muscoli. Applicata un paio di volte al giorno, per diversi giorni, la pomata di arnica riesce a lenire i disturbi e a velocizzare il recupero funzionale della parte colpita.
È intuibile che l’impiego di creme a base di arnica ha significato quando si tratti di intervenire sul dolore localizzato in punti del corpo precisi, che si tratti di un ginocchio piuttosto che di un polso. Al contrario, se i dolori sono diffusi è necessario orientarsi verso rimedi naturali da assumere per bocca, sotto forma di capsule o compresse, spesso per periodi medio-lunghi e anche a cicli. Si tratta di piante officinali diverse dall’arnica, quali l’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens), la boswellia (Boswellia serrata), la curcuma (Curcuma longa) e molte altre ancora, da adoperare di norma in modo sinergico e dosare opportunamente.
Per risultati migliori e duraturi nel trattamento naturale del dolore cronico non si può tuttavia prescindere dall’adozione di una dieta antinfiammatoria ben calibrata e individualizzata. Il cibo che consumiamo ogni giorno è infatti in grado di sostenere o, al contrario, esacerbare i processi flogistici e la sintomatologia che scatenano. Seguire un’alimentazione antinfiammatoria può decisamente migliorare la salute dell’apparato osteoarticolare ed è spesso persino in grado di ridurre la necessità di ricorrere ai farmaci per la terapia del dolore cronico.
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