Forse nel mio albero genealogico ci sono delle lucertole, i cui geni sono arrivati nel Dna di mia mamma, la quale li ha trasmessi a me. Morale, sin dalla più tenera età mi è parso normale espormi al sole unta e bisunta di quegli intrugli di moda nei vari decenni: l’olio di bergamotto nei mitici Seventies e il famoso grasso di balena (non faccio nomi, ma la maggior parte di voi se lo ricorda) il decennio successivo.
D’altronde, ai tempi le scelleratezze per abbronzarsi erano all’ordine del giorno. Tant’è che pur di avere faccioni color cuoio anche a novembre (il mese del grigiore cutaneo) la maggior parte della gente (soprattutto quella che viveva nella Milano da bere) non disdegnava appuntamenti un po’ troppo frequenti con le lampade Uv. Per poi passare al mix fai-da-te olio d’oliva e birra in primavera, arricchito con acqua di mare in estate.
Fedele seguace del trend, quando ho iniziato a scrivere di beauty e ho conosciuto Magda Belmontesi (la dermatologa che sin dai miei esordi mi aiuta nel lavoro), mi sono presa una ramanzina che ve la raccomando. Da allora in famiglia la pelle dorata è rimasta un simpatico traguardo che fa tanto vacanza (un giorno, dimostrando che buon sangue non mente, uno dei miei figli ha detto alla maestra dell’asilo: «La vita è una, tanto vale viverla da abbronzati»). Ma, come dicevo, dorata e non abbrustolita.
Nella mia nuova routine, per esempio, da anni sono arrivati gli integratori di betacarotene che, puntuale come una cambiale, inizio a prendere il 1° aprile. E se quando vado in spiaggia non azzardo più creme senza protezione, come una brava studentessa ho adottato altre abitudini suggerite dalla severissima prof. Belmontesi.
Proprio con lei ho scritto lo speciale A scuola di sole che trovate sul numero di Confidenze in edicola questa settimana. Si tratta di una guida per un comportamento corretto prima, durante e dopo le esposizioni (l’intervallo è dedicato ai capelli), che vi suggerisco di leggere. Come sulla lavagna, troverete i buoni e i cattivi (cioè i gesti da compiere e quelli da evitare in riva al mare). Magari alcuni già li conoscete, ma vale sempre la pena una ripassatina. In fondo, abbronzarsi intensamente senza rischi si può. E ve lo dice una specie di Visitor, che tra gli avi annovera qualche lucertola.
Ultimi commenti