Siamo nel vivo dell’estate. Mentre le mete delle vacanze diventano ogni giorno più affollate, in città i ritmi rallentano. Persino a Milano, dove abito, aleggia quell’atmosfera di sospensione che da sempre apprezzo nell’agosto metropolitano, quando i rumori tipici della vita di tutti i giorni si fanno rarefatti.
Confesso di considerare vacanza – ancor prima di andare in vacanza – la piccola breccia che in estate si apre nell’inquinamento acustico a cui siamo un po’ assuefatti: il passaggio delle auto e il rombo delle moto, le suonerie poco discrete dei cellulari, il vociare sui mezzi pubblici, i pur necessari lavori di manutenzione a strade ed edifici.
Uno dei propositi per il periodo di ferie potrebbe essere proprio quello di approfittare della pausa estiva per ampliare le isole di quiete che agosto in tanti casi favorisce.
Chi ha pensato di rilassarsi nel paesino a 2.000 metri in quota o di trascorrere qualche giorno in visita a un monastero ha già fatto una scelta di campo: probabilmente conosce l’importanza del silenzio e sa come richiamarlo per farsene circondare.
Per tutti coloro che si troveranno a vivere una vacanza più movimentata e affollata, dovendo conciliare le esigenze dei figli e il bisogno di riposo, la voglia di evasione e il portafoglio, servirà invece un po’ di abilità e qualche trucco per sottrarsi ogni tanto ai rumori di fondo.
Niente di impossibile. Sono sicuro che anche tu puoi spegnere lo smartphone per un’ora al giorno. Oppure delegare per una sera a tuo marito la lettura della favola della buona notte ai bambini per contemplare in solitudine la luna. Alle prime luci del mattino il mare non ha ancora attratto le folle di bagnanti e si offre placido e limpido: vale il piccolo sacrificio di alzarsi più presto del solito. E il giardinetto di casa, al tramonto, può essere uno spicchio di natura non solo per ospitare i vicini all’ora dell’aperitivo, ma anche per immergerti un po’ nella quiete in compagnia solo di te stessa.
I benefici del silenzio per la salute psicofisica sono dimostrati: migliora innanzitutto la qualità del sonno, con effetti di riequilibrio della pressione sanguigna, uno tra i parametri più sensibili all’assedio del rumore.
Anche la chiarezza mentale ci guadagna: studi recenti ci indicano che due ore di silenzio al giorno sono in grado di stimolare lo sviluppo di nuovi neuroni nell’area dell’encefalo che presiede alla memoria. Nel silenzio, inoltre, il cervello non è confuso da troppe distrazioni, né gli è richiesto quello sforzo di attenzione che lo impegna nel quotidiano. Il risultato è il recupero di uno stato di maggiore calma e serenità interiore, là dove spesso serpeggiano agitazione e nervosismo.
Certo, serve un po’ di coraggio per tollerare lo squarcio nella coltre dei suoni a cui siamo abituati, che troviamo magari disturbanti, ma che in qualche modo ci rassicurano, proprio perché li conosciamo. Se però riuscirai a sostenere quella punta di straniamento iniziale, potrai scoprirti poi piacevolmente vigile e ricettiva. I tuoi sensi diventeranno più acuti e prensili, entrerai in contatto più profondo con te stessa e persino i rapporti con le persone che ami potranno uscirne rinvigoriti. Perché il silenzio allena l’ascolto e sa essere anche un buon amplificatore dell’intimità.
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