Non sono molti coloro che sanno quel è la parte dei finocchi che consumiamo a tavola. Non sono i frutti, non i fiori, né le radici, bensì le grosse e carnose guaine fogliari, che nell’insieme costituiscono il cosiddetto “grumolo”.
Quasi interamente costituiti da acqua e da fibra solubile e insolubile (rispettivamente il 93% e il 4,5%), i finocchi vantano anche un buon contenuto di potassio (quasi 400 mg per etto di parte edibile) e un certo quantitativo di vitamina C (pari a poco più di una decina di milligrammi).
I finocchi sono ricchi di un olio essenziale, caratterizzato da un componente chiamato anetolo, da cui deriva il loro aroma caratteristico, che ricorda alla lontana quello dell’anice, e al quale sono attribuibili specifiche proprietà benefiche.
Troviamo questa verdura in vendita a partire da questo mese e poi per tutto l’autunno e l’inverno, fino a primavera inoltrata, stagione in cui i finocchi fanno posto ai vegetali tipici dell’estate.
Nei prossimi mesi, tutti dovremmo riservare un posto nel menu a questi ortaggi. In determinate circostanze, poi, i finocchi sono davvero irrinunciabili per i benefici che apportano all’organismo.
I finocchi aiutano a dimagrire
La ricchezza in acqua e in fibra alimentare lascia intuire facilmente che i finocchi sono poveri di calorie: 100 grammi di questo ortaggio contengono solo 35 calorie. In più, a questi stessi due componenti è da attribuire la capacità dei finocchi di promuovere il senso di sazietà. Se infine si considera che i finocchi contengono solo tracce di lipidi e di sodio, elementi da attenzionare quando ci si sente grassi e gonfi, ecco compreso perché i finocchi sono protagonisti immancabili delle diete dimagranti. Teniamoli in frigo, allora, e ricorriamo ai finocchi per un pinzimonio, in apertura dei pasti, o magari al ritorno dall’ufficio, in attesa della cena, al posto di cracker, salumi, formaggi, noccioline e simili.
Con il finocchio si digerisce meglio
Tra le sue più accertate qualità ci sono quelle eupeptiche: il finocchio è in grado di migliorare la digestione. Il merito è soprattutto del citato olio essenziale, che è presente in tutta la pianta, ma specialmente nei frutti secchi (impropriamente chiamati “semi”), che hanno proprietà carminative (ovvero favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali e ne prevengono la formazione). Per chi soffre di difficoltà digestive, meteorismo, pancia gonfia, sindrome dell’intestino irritabile, il mio suggerimento è di non limitarsi all’ortaggio da consumare come verdura, bensì di acquistare in erboristeria i frutti secchi di finocchio, con cui prepararsi un infuso da bere dopo i pasti.
Il finocchio per la mamma che allatta
Sia l’esperienza popolare che alcuni studi clinici suggeriscono che il finocchio (anche in questo caso, soprattutto i minuscoli frutti) possa essere utile alla donna che allatta, in quanto galattogeno: è in grado di facilitare la montata lattea e l’aumento di peso nei neonati allattati al seno. Per quanto detto al punto precedente, può risultare benefico persino contro le coliche gassose del lattante.
Controindicazioni del finocchio
Il finocchio è responsabile di “allergie crociate”: consumando questo vegetale possono comparire reazioni indesiderate nei soggetti allergici ai pollini dell’ambrosia o di specie botaniche appartenenti alla famiglia delle betulacee (nocciolo, betulla, ontano).
Al di là delle persone allergiche, il finocchio come alimento non crea problemi di sorta. Invece, alte dosi di prodotti erboristici a base dei suoi frutti o di estratti di finocchio, dove certi principi attivi del finocchio sono molto concentrati, potrebbero interagire con alcuni farmaci (compresa la pillola anticoncezionale) e non sono considerati sicuri per la donna in gravidanza (il finocchio infatti ha anche un’azione estrogenica). Il consumo moderato di tisane al finocchio tuttavia non è da ritenersi pericoloso.
Crudi o cotti? Come mangiare i finocchi
Consiglio di consumare il finocchio tendenzialmente crudo: in questo modo si conservano meglio tutti i micronutrienti utili, come ad esempio la vitamina C, che è termolabile, ovvero si danneggia con il calore. I sali minerali invece tendono a passare dall’alimento al liquido di cottura. Se desideriamo cuocere il finocchio, ma non vogliamo perdere i suoi minerali, c’è un solo modo, non adatto a tutti gli stomaci: bere l’acqua di cottura…
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