In tanti anni di professione ne ho sentite di tutti i colori. Le scuse che accampano le persone che si rivolgono al nutrizionista per dimagrire rasentano spesso l’inverosimile e talvolta fanno ridere più di uno sketch di Checco Zalone. Sono frasi utilizzate dai pazienti per “mettere le mani avanti” quando ricevono la dieta da seguire, piuttosto che nel momento in cui si ripresentano al controllo con mediocri risultati. Alcune sono espressioni ricorrenti, decisamente “gettonate” e diffuse: ve le riporto qui. Se mai avete seguito una dieta dimagrante, forse le avete usate anche voi. Ebbene, non fatelo più, se non volete fare imbestialire il vostro nutrizionista…
1) “Ma come, neanche un dolcetto posso mangiare!?”
Molti di coloro che hanno necessità di perdere peso (e che magari vorrebbero pure risultati rapidi) restano letteralmente basiti se invitati a eliminare lo zucchero e i dolci dalla dieta, perlomeno finché l’ago della bilancia non sia significativamente sceso. Ebbene, no, non è mangiando brioche che si dimagrisce.
2) “Eh, sa, dottore, il Covid…”
Quarantene, lockdown e vaccinazioni: in questi ultimi mesi, ogni scusa è parsa buona per interrompere la dieta, mangiare tutto ciò che è capitato a portata di mano, saltare le visite di controllo ed evitare di fare movimento (“Volevo iscrivermi in palestra, ma purtroppo erano chiuse”…). Non pensavo che questo coronavirus potesse avere anche aspetti positivi per qualcuno, finché non ho visto la marea di alibi che ha fornito.
3) “Sì, ma quanto ci metterò a raggiungere il mio peso forma?”
“Lei quanto ci vuole mettere?”, è in genere la mia risposta. Perché, se è vero che non si può prescindere dal numero dei chili in eccesso da cui si parte e da alcuni (pochi) altri aspetti da tenere indubbiamente in considerazione, il resto dipende dall’impegno che si decide di metterci per raggiungere l’obiettivo, della determinazione con cui si seguono le indicazioni del nutrizionista, della voglia di migliorare davvero le proprie abitudini, alimentari e non solo. Purtroppo, tocca constatare che i pazienti che hanno fretta di risultati sono in genere anche quelli disposti a fare di meno.
4) “Ma noi in famiglia siamo in quattro!”
“Dottore, ma come faccio a seguire la dieta? Non vorrà mica che costringa a mangiare così anche mio marito e i figli?!”. L’alternativa ci sarebbe: menu diversi. Difficile altrimenti aspettarsi di perdere peso continuando a mangiare pasta al forno, patatine fritte e gelati come fa il resto della famiglia che non ha necessità di dimagrire.
5) “Non so se riuscirò a seguire la dieta, io sono abituato a mangiare in un altro modo”
È per questo che sei in sovrappeso. Se vogliamo qualcosa che non abbiamo ancora avuto, dobbiamo necessariamente fare qualcosa che non abbiamo ancora fatto: modifiche dell’alimentazione abituale e rinuncia alla sedentarietà, nel caso in questione. Continuando a percorrere la strada su cui ci troviamo, continueremo inevitabilmente ad avere gli stessi effetti, eventuali chili di troppo inclusi. Dimagrire vuol dire, innanzitutto, cambiare.
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